Dopo il terribile incidente che ieri ha provocato due morti e sei feriti, oggi alla Marconi Gomma di Sasso Marconi arriva l’annuncio della cassa integrazione per gli oltre 50 dipendenti.
Il provvedimento – già nell’aria a causa del calo degli ordini del semilavorato in gomma prodotto dall’azienda e destinato a comparti industriali in crisi (auto, pelletteria, impianti industriali) – probabilmente è stato accelerato dal sequestro da parte della magistratura di entrambi gli stabilimenti che fanno capo alle due società controllate dalla Marconi Gomma srl, la Rubber – dove ieri è scoppiato il miscelatore – e la MarconiSpecial. I due impianti sono vicini e producono mescole in gomma di tipi diversi.
I sindacati, che oggi hanno incontrato la proprietà e poi tenuto una assemblea con i lavoratori, non sanno stimare per quanto tempo l’azienda dovrà restare ferma e se questo vorrà dire o meno perdita di posti di lavoro.
”L’assemblea è stata toccante, perchè la prima cosa che tutti hanno chiesto sono state informazioni sui feriti”, ha spiegato Giordano Giovannini, segretario regionale della Filcem-Cgil. Feriti le cui condizioni migliorano.
”C’e’ preoccupazione per il lavoro”, ha detto Marinella Goldoni, della Filcem, che oggi ha partecipato all’incontro con la proprietà.
Una preoccupazione in più riguarda i lavoratori stranieri, quasi la metà dei dipendenti, in prevalenza albanesi, marocchini e tunisini. In base alla legge sulla immigrazione infatti, se hanno problemi di lavoro potrebbero avere difficoltà con il rinnovo del permesso di soggiorno e correre il rischio di dovere tornare in patria.
”Speriamo che possano esserci dei provvedimenti che li aiutino”, ha detto Giovannini.
Anche in questo momento nero però c’è spazio per la solidarietà verso i feriti, i morti e le loro famiglie. In particolare per la moglie dell’operaio indiano morto ieri, che è arrivata in Italia da venti giorni, non conosce la lingua ed è rimasta sola. Perciò i sindacati attiveranno presto un conto corrente per versare delle offerte. E in molte aziende del bolognese, dove in mattinata c’è stata un’ora di sciopero, l’equivalente in denaro, in accordo con le aziende, è stato devoluto a favore delle famiglie.