“Per chiunque operi nel sindacato, l’unità del mondo del lavoro è sempre un obiettivo irrinunciabile. Per questo, anche nei momenti di tensione o di differenziazione sarebbe opportuno evitare che queste differenze si trasformino in lacerazioni”.
Così Piero Ragazzini, segretario generale Cisl dell’Emilia-Romagna, sottolineando che “non è compito né intenzione della Cisl partecipare al balletto sulle cifre di adesione allo sciopero della Cgil in regione, anche se forse una maggiore prudenza negli entusiasmi dei numeri annunciati, avvicinerebbe la fantasia alla realtà”.
Pertanto, Ragazzini auspica che “subentri la ragione e il merito sindacale perché con l’autosufficienza, l’egemonismo e la pretesa di riassumere in sé ogni forma di rappresentanza si corre il rischio che il rosso delle bandiere di un giorno di manifestazione si trasformi in un giorno nero per il sindacalismo italiano”.
“Se viene meno il rispetto del pluralismo come regola civile per camminare o percorrere tratti di strada insieme –aggiunge il sindacalista Cisl- tutti rischiano di essere trascinati da comportamenti irresponsabili nell’insignificanza”.
Da qui l’auspicio che “la Cgil esca dall’auto isolamento e riprenda l’azione unitaria con Cisl e Uil”.