Leggo una sorta di romanzo d’appendice che tale Anceschi ci spaccia come comunicato stampa, dove lo stesso, a nome di una fantomatica “Casa della Sinistra”, prende me come interlocutore politico.
Evidentemente Anceschi non ha capito che non mi interessa nulla di quello che fa e che dice e nemmeno mi interessa rispondere ad evidenti provocazioni politiche.
So solo che prima della Casa della Sinistra, Anceschi aveva provato a fare politica in altre formazioni, ma senza successo; un successo elettorale che ora evidentemente cerca in partiti già spazzati via dagli italiani con il voto della primavera scorsa.
Auguro ad Anceschi di ottenere la tanto sospirata poltrona (ricordandogli però che in questo caso servono i voti della gente: missione che è sempre stata ardua per lui) e lo ringrazio pubblicamente, perché senza simili deliri politico-religiosi certamente sarebbe più difficile ottenere i consensi che, invece, fortunatamente a Sassuolo io e il mio partito abbiamo ottenuto.
Non che il sottoscritto sia un fenomeno (Anceschi però si vada a vedere i risultati elettorali prima di parlare di numeri): semplicemente Caselli cerca di accostarsi ai problemi della gente con umiltà e senza verità in tasca (quelle che invece Anceschi ci propina in ogni occasione).
Il punto è che la gente di Braida e di Sassuolo è molto stanca degli Anceschi di turno, i quali, lontani anni luce dai reali problemi della città, si divertono a sproloquiare di questo e di quello pur di ottenere un articoletto sul giornale.
Quindi, nell’augurare ad Anceschi di essere pubblicato al più presto (anche se la lunghezza dei suoi pezzi fa a pugni con le esigenze giornalistiche), lo invito a ricercare la causa dei fallimenti elettorali della Sinistra non in Caselli ma in quei programmi antistorici e lontani dalle esigenze della gente che loro stessi, fortunatamente per noi, propongono in ogni occasione.
Luca Caselli