Sono terminati i lavori del primo stralcio della nuova sede del liceo Formiggini di Sassuolo, costruita dalla Provincia di Modena nell’area del polo scolastico superiore (piazza Falcone e Borsellino) con un costo di tre milioni e 477 mila euro, di cui un milione e 100 mila euro messi a disposizione dal Comune di Sassuolo.
L’opera sarà inaugurata sabato 15 novembre alla presenza del presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini. All’evento, in programma alle ore 10,30, partecipano anche Graziano Pattuzzi, sindaco di Sassuolo, Egidio Pagani, assessore provinciale ai Lavori pubblici, Silvia Facchini, assessore provinciale all’Istruzione, Salvatore Manco, dirigente scolastico del liceo e Norberto Coriani, presidente del consiglio di istituto.
In occasione della conclusione dei lavori è previsto sabato 22 novembre, una incontro dedicato a Angelo Fortunato Formiggini e uno spettacolo teatrale in programma il 30 novembre.
La nuova sede mette a disposizione dell’attività didattica 14 nuove aule e cinque laboratori. Nelle prossime settimane saranno completate le procedure per l’arredo dei locali; studenti e insegnanti utilizzeranno i nuovi spazi a partire dalla ripresa delle lezioni dopo le vacanze di Natale.
«Questo intervento – spiegano Pagani e Facchini – risolve i problemi legati al costante aumento degli iscritti. La struttura, oltre a essere stata progettata all’insegna del risparmio energetico e con il riscaldamento a pavimento, mette a disposizione gli spazi necessari per svolgere al meglio l’attività didattica».
L’opera è su due piani: al piano terra sono previsti dieci aule (di 52 metri quadrati ciascuna), gli uffici amministrativi, 12 servizi igienici (di cui due per disabili), lo spazio per i bidelli, un ampio atrio e il porticato. Al primo piano funzioneranno quatto aule e cinque laboratori di 73 metri quadrati ciascuno, oltre ai servizi igienici. Gli impianti elettrici sono dotati di lampade a fluorescenza con sensori per regolare la luminosità; previsti anche pannelli solari e pozzi geotermici (per ricavare calore dal sottosuolo) integrati con l’impianto di riscaldamento.
Una volta terminato, il nuovo liceo – che sarà realizzato in quattro stralci con un investimento complessivo di oltre otto milioni di euro – sarà costituito da un blocco centrale con i locali termici e i servizi collegati con quattro ali che ospiteranno 53 classi e venti laboratori.
Un convegno e uno spettacolo teatrale
In occasione dell’inaugurazione della nuova sede del liceo Formiggini di Sassuolo la Provincia organizza una tavola rotonda in programma sabato 22 novembre nell’aula magna degli istituti Volta e Don Magnani (piazza Falcone e Borsellino 3) a Sassuolo dedicata alla figura di Angelo Fortunato Formiggini. L’evento vuole ricordare il settantesimo anniversario della tragica morte dell’intellettuale modenese, suicidatosi nel 1938 a seguito della emanazione in Italia delle leggi razziali.
Intervengono Silvia Facchini, assessore provinciale all’Istruzione, Walter Bellisi, storico e giornalista, Gianpaolo Anderlini, docente di Lettere al liceo Formiggini, Antonia Bertoni, docente di Storia e filosofia al liceo Formiggini, e Giorgio Montecchi, docente di Bibliografia all’Università di Milano.
L’iniziativa vuole proporre un momento di riflessione e approfondimento del profilo dell’intellettuale ed editore modenese, ripercorrendo le vicende legate alla discriminazione e alle deportazioni di cui furono vittime gli ebrei italiani e modenesi.
Sempre nell’ambito dell’inaugurazione del liceo e per ricordare la figura di Formiggini, domenica 30 novembre alle ore 21, presso il teatro Incontro di Corlo di Formigine, è previsto uno spettacolo teatrale della compagnia del Teatro dell’argine di Bologna. Lo spettacolo vede coinvolti due attori (Micaela Casalboni e Gianfranco Tondini) e due musicisti (alla fisarmonica Gressi Sterpin e al violino Silvia Tarozzi), con testo e regia di Nicola Bonazzi.
Nato a Collegara di Modena nel 1878, Formiggini dopo gli studi a Bologna, Modena e Roma, inizia nel 1908 un’intensa attività editoriale proseguita a Genova quindi a Roma. Per protestare contro le leggi razziali introdotte dal regime fascista si gettò dalla Ghirlandina la mattina del 29 novembre del 1938.