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Sciopero nazionale per il contratto unico di lavoro settore trasporti

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Oltre 6.000 ferrovieri dell’Emilia Romagna e i 6.000 addetti delle 9 Aziende Pubbliche di Trasporto Locale, parteciperanno allo sciopero nazionale generale dei trasporti di domani, lunedì 10 novembre.

Purtroppo, ad 1 anno dall’avvenuta scadenza del contratto collettivo di lavoro, le Associazioni Nazionali delle Imprese di Trasporto Pubblico Locale (Asstra) e Privati (Anav) e il Gruppo FS si rifiutano di avviare un confronto sulla base della piattaforma sindacale presentato il 21 febbraio 2008, in attuazione di un’intesa preliminare sottoscritta il 21 novembre 2007 presso il Ministero del Lavoro da tutte le parti sindacali e datoriali del settore dei trasporti.
Altrettanto, il Governo nazionale, ha assunto un atteggiamento di deresponsabilizzazione, evitando di sollecitare lo svolgimento di trattative per concordare un contratto unico della mobilita’, sempre piu’ necessario, nel momento in cui sia per l’aggravamento del costo del petrolio che per il bisogno della tutela ambientale, il paese ha bisogno di un potenziamento di un sistema integrato di mobilita’ sostenibile basato anche su regole di funzionamento che considerano la tutela del lavoro una componente comune da perseguire per la qualificazione ed efficacia dei servizi all’utenza.
Manca un piano nazionale di sviluppo dei trasporti
Lo stesso Governo, nella proposta di Legge per la Finanziaria 2009 in discussione in Parlamento ha gia’ indicato ulteriori tagli al sistema ferroviario nazionale (600 milioni di € per copertura costi servizio universale, 200 milioni di € per manutenzioni infrastrutture ferroviarie) pregiudicando ulteriormente la capacita’ finanziaria societaria di Trenitalia già minata dalla mancata attuazione delle previsioni di ricapitalizzazione previste nel piano industriale ed impedendo la realizzazione di investimenti decisivi quali: acquisti oltre 1000 treni per pendolari, potenziamento aree metropolitane, ecc.
Queste decisioni coinvolgono in maniera rilevante anche il territorio della Regione Emilia-Romagna nel quale la prossima entrata in servizio della nuova linea ferroviaria (Milano-Bologna) gestita ad Alta Capacita’/Alta Velocita’ avrebbe potuto costituire una occasione importante per qualificare la rete storica, che sempre piu’ ha la funzione di metropolitana di superficie da Piacenza a Rimini.
Peggiora il servizio prestato
D’altro canto, nell’utilizzo giornaliero del servizio ferroviario regionale e non dell’Emilia-Romagna, si riscontra una cronica carenza di personale in tutte le attività che comporta un degrado nella qualita’ ed affidabilita’ dei treni stessi tanto che in 6 mesi oltre 1400 vetture hanno viaggiato chiuse per mancanza di personale; si registra un mancato funzionamento dei climatizzatori per passeggeri e macchinisti ed anomalie nella gestione dell’organizzazione delle biglietterie.
Da tempo il sindacato in Emilia Romagna chiede ai Direttori, agli Amministratori Delegati delle ex Aziende municipalizzate del Tpl, di perseguire l’obiettivo di realizzare vere e proprie “imprese industriali della mobilita’” attraverso la sperimentazione di progetti operativi “sull’intero ciclo della mobilita’ urbana” per rendere piu’ appetibile l’uso dei mezzi pubblici di trasporto.
Così come serve un impegno continuo nella gestione, l’aggiornamento delle stesse carte dei servizi, una piu’ puntuale informazione sui servizi offerti e l’integrazione tra servizi diversi (bus-bus, bus-treno) nonché modi nuovi nella pubblicizzazione delle tariffe con particolare riferimento a quelle riservate ai pendolari ed ai soggetti sociali deboli o diversamente abili.
Per il contratto unico della mobilità
Anche questi obiettivi sono contenuti e perseguiti nella richiesta di effettuare una unificazione contrattuale proposta nella piattaforma sindacale, resa irrinunciabile dalle trasformazioni prodotte dalle liberalizzazioni, dai rapporti con la committenza pubblica e con le aziende pubbliche, dall’ingresso nel mercato di settore di nuovi soggetti imprenditoriali evitando che la concorrenza avvenga sulle diverse condizioni di trattamento contrattuale dei lavoratori.
Si precisa che Lunedi’ 10 novembre sara’ il terzo sciopero nazionale, successivo alle due iniziative del 9 maggio e del 7 luglio, a sostegno della vertenza per il Contratto unico della Mobilita’, nel quale confluiscono, per il rinnovo, gli attuali CCNL delle “Attivita’ Ferroviarie” e del “Trasporto Pubblico Locale”, entrambi scaduti il 31 dicembre 2007.
Questo sciopero, inizialmente proclamato per il 13 ottobre, e’ stato successivamente riprogrammato al 10 novembre, accogliendo l’invito della Commissione di Garanzia fondato dalla pesante situazione che si era creata in quelle settimane nel sistema dei trasporti per la nota crisi Alitalia.
In quell’occasione, le Organizzazioni Sindacali sottolinearono alle controparti, al Governo e alla Conferenza Stato-Regioni il senso di responsabilita’ con il quale si decideva di rinviare l’azione di lotta di circa un mese, auspicando che il maggior tempo messo a disposizione dal rinvio consigliasse a tutti un atteggiamento altrettanto responsabile ed utile per avviare finalmente il negoziato contrattuale e risolvere la vertenza.
Cosi’ non e’ stato!

(Le Segreterie Cgil, Cisl e Uil Emilia Romagna
Le Segreterie di Categoria Filt, Fit e Uiltrasporti)

Le modalità dello sciopero di lunedì 10 novembre
Sciopero di 24 ore dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale con la seguente articolazione provinciale:
24 ore dalle ore 0.01 alle ore 24.00
Durante lo sciopero saranno garantiti i servizi essenziali previsti dalle leggi 146/90 e 83/2000 e dalla regolamentazione provvisoria della Commissione di Garanzia, nonché dai contratti aziendali.
FASCE GARANTITE
– Bologna: dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 16.30 alle 19.30
– Ferrara: dalle 6.00 alle 9.00 e dalle 17.00 alle 20.00
– Ravenna: dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 12.00 alle 15.00
– Rimini: dalle 6.00 alle 9.00 e dalle 13.00 alle 16.00
– Modena: dalle 6.30 alle 8.30 e dalle 12.00 alle 16.00
– Forlì – Cesena: dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 13.00 alle 16.00
– Reggio Emilia: dalle 6.30 alle 9.00 e dalle 13.00 alle 15.30
– Parma: dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 12.10 alle 14.40
– Piacenza: dalle 7.00 alle 10.00 e dalle 12.00 alle 15.00

Per il personale del servizio ferroviario
Sciopero di 24 ore a partire da domenica 9 novembre ore 21.00 a lunedì 10, ore 21.00.
Sono garantite Lunedì 10 novembre la mobilita’ pendolare, in base ai servizi essenziali previsti per legge nelle fasce orarie comprese fra le 6 e le 9 e fra le 18 e 21.
Durante l’astensione dal lavoro saranno possibili cancellazioni o limitazioni di percorso dei treni regionali sia di quelli a lunga percorrenza.