Alberto Vecchi (AN-PDL) ha presentato un’interrogazione in Regione in merito alla demolizione in atto a Crespellano, in via Chiesaccia, di interi capannoni coperti di amianto, apparentemente senza che siano state adottate le opportune precauzioni da rischi di intossicazione per chi opera nel cantiere e le corrette modalità di trasporto e deposito dei materiali demoliti.
Secondo quanto verificato personalmente dal consigliere, nei cantieri non esisterebbe “alcuna precauzione nei confronti del rischio di intossicazione”, inoltre i detriti pregni di amianto sarebbero caricati su camion “sprovvisti di protezione” e scaricati presso un’impresa di demolizioni e ristrutturazioni che si trova tra Camposanto e Cavezzo, in provincia di Modena, nonostante si tratti di materiali che dovrebbero essere conferiti in siti specializzati dentro teli di plastica secondo procedure concordate con l’Ausl.
L’esponente di AN-PDL chiede dunque alla Giunta regionale se è a conoscenza di quanto segnalato e vuole sapere quali sono gli obblighi di legge sulle procedure di smaltimento dell’amianto sia per quanto riguarda la tutela dei lavoratori, sia per ciò che concerne il trasporto e i luoghi di deposito di tali materiali. Vecchi domanda poi quali controlli hanno effettuato i comuni di Anzola Emilia, e Crespellano e la Provincia di Bologna “dopo aver dato le autorizzazioni alla demolizione delle strutture contenenti amianto”. L’ultima domanda all’esecutivo regionale è per sapere se è stata preventivamente contattata Hera per esporre il problema e se sono state concordate con l’Ausl le modalità di bonifica.