Gli enti locali devono essere un punto di riferimento per i cittadini stranieri che vivono a Reggio Emilia e che desiderano far parte della comunità locale. I servizi devono rivolgersi agli utenti stranieri senza stereotipi e preconcetti a chi spesso non possiede le necessarie conoscenze per orientarsi e utilizzarne a pieno le potenzialità. Uno degli strumenti fondamentali per ottenere questo risultato sono i mediatori culturali e momenti per la diffusione delle informazioni anche relative all’accesso.
Sono questi i principali concetti emersi nel corso di un seminario dedicato all’accesso dei migranti ai servizi sanitari ed educativi, che si è tenuto oggi nella sala ‘Galloni’ di via Amendola, seguito da un folto pubblico di operatori e rappresentanti delle organizzazioni sindacali. La giornata è stata l’occasione per presentare i risultati della ricerca sui ricongiungimenti familiari in provincia, realizzata da Mara Tognetti, in cui si descrivono le difficoltà di orientarsi in contesti di arrivo diversi dal proprio.
All’incontro, promosso da Comune, Provincia e Ausl di Reggio Emilia, hanno partecipato gli assessori comunali alla Coesione e Sicurezza sociale Franco Corradini e ai Diritti di cittadinanza e Pari opportunità Gina Pedroni, l’assessore provinciale alla Solidarietà Marcello Stecco e Franco Viappiani dell’Ausl.
Ospite del seminario, il professor Roberto Beneduce, dell’Università di Torino, il cui intervento è stato arricchito da numerose testimonianze di responsabili dei servizi sulla conoscenza e l’uso dei servizi da parte dei cittadini stranieri.