“Come sempre Reggio Emilia resta a bocca asciutta. Analizzando i dati riguardanti le sovvenzioni regionali (da parte dell’Assemblea legislativa), che vanno da gennaio a settembre di quest’anno, destinate alle ‘iniziative culturali, di cittadinanza attiva e per i diritti umani’ si scopre che per Reggio non è stato riservato il becco di un quattrino, se non per soliti noti: vedi Anpi e Istoreco.” – a darne notizia è Fabio Filippi, Consigliere regionale del Popolo della Libertà.
“Sono moltissime nel reggiano – aggiunge Filippi – le associazioni serie che si occupano di cultura, che organizzano eventi sportivi, che operano nel sociale, che promuovono la diffusione dei diritti umani e la difesa dell’ambiente. A più riprese ho chiesto, in Aula, che venissero quantomeno supportate dagli organi regionali, per loro invece nemmeno un euro, non un aiuto. A tanti è stato pure negato il patrocinio (peraltro gratuito): per la ricorrenza di Cernaieto e per le altre tante iniziative non targate Anpi; le azioni discriminatorie evidentemente non sono ancora cessate.
I fondi regionali sono finiti in tutte le province tranne che la nostra. A Reggio Emilia, appunto, sono state premiate solo le associazioni notoriamente “schierate”: 6.000 Euro all’Istoreco, 1.000 all’ANPI di Montecchio, 5.000 al Comune di Luzzara per la manifestazione “Uguali-diversi” e 1.500 a Rolo per “Rock in Rolo”. Tutto qua, 13.500 Euro ai soliti noti, su un totale che supera i 400.000. Nemmeno il 3,5% della cifra complessiva stanziata.
I soldi sono invece caduti a pioggia a Bologna per le iniziative “Cibosolidale 2008” e “L’ècole del rusco”, a Modena per l’Associazione ivoriana e per la “pedalata per la pace”, a Piacenza per la “Bicistaffetta partigiana dell’Emilia” e per la manifestazione “Together”, a Rimini per l’Anpi e a Parma per il “Festival del Culatello” e per la festa “Le mille e una noce”, molti altri enti e associazioni sono state sovvenzionati con i soldi dei contribuenti, ma non quelle reggiane. Tanti fondi pubblici a favore d’iniziative che poco hanno a che fare con la cultura e i diritti umani.
A Reggio molti volontari lavorano in situazioni di estrema difficoltà, ma evidentemente per la Regione ‘pesano poco’. Nel sociale sono attive più di 200 associazioni, ma per le loro iniziative, devono ancora aspettare”.