Un’interpellanza, a firma Fabio Filippi, Vicepresidente del Popolo della Libertà-Fi, sul diritto alla cura finisce sui banchi di Aldo Moro, ma questa volta i soggetti sono i clandestini.
Filippi ritiene che il diritto alla cura oltre ad avere una dimensione giuridica ne abbia anche una etica e, in quanto tale, deve essere garantito a tutti gli individui. Il problema però si complica quando a dover accedere alle cure sono i clandestini.
“La Clandestinità – dichiara Filippi – è un problema che attanaglia tutta l’Italia ed anche la nostra regione, porta illiceità e delinquenza, un connubio che miete continuamente vittime, non solo tra i cittadini del nostro paese, ma tra gli stessi clandestini che troppo spesso sono strumentalizzati e soggiogati dalle organizzazioni criminali. Gli ospedali e i consultori diventano luoghi frequentati anche da clandestini, vista la necessità di essere sottoposti a cure; per questo chiedo alla Giunta di conoscere la prassi che vige in questi luoghi al momento di un intervento di cura o di ricovero di un clandestino, se il personale competente, l’amministrazione ne siano al corrente e se vengano avvertite le autorità competenti, anche al fine di arginare questa terribile tratta di esseri umani.
A Reggio Emilia sono tantissime le donne clandestine. Ma solo poche farebbero ricorso ai servizi sanitari regionali. Sarà un caso o sono supervaccinate?”