Negli ultimi decenni, il settore turistico è stato coinvolto da una serie di ondate tecnologiche: negli anni ’60-’70 quella dei computer reservation system (CRS), negli anni Ottanta quella dei global distribution system (GDS) e, infine, la Internet revolution a partire dalla seconda metà degli anni Novanta. Soprattutto quest’ultima ha modificato profondamente, e continua a farlo, i modi, i tempi e i canali attraverso i quali gli operatori turistici dialogano, informano, vendono i propri prodotti e servizi ai clienti.
Questo è il tema che è stato affrontato nel convegno dal titolo “Turismo nell’era di Internet, sviluppi e nuove tendenze” organizzato da Assoturismo –Confesercenti Emilia-Romagna all’interno del TTI-TTG Incontri, la manifestazione turistica che si svolge a Rimini dal 24 al 26 ottobre 2008.
Moderato da Giorgio Costa del Sole24Ore CentroNord, il convegno ha visto la partecipazione di Stefano Bollettinari, Segretario di Confesercenti Emilia-Romagna, Rodolfo Baggio, Professore al Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi di Milano, Francesco Barbarani, Country Manager di MySpace Italia e consigliere IAB, Claudio Della Pasqua, Presidente Asshotel Regionale e Amalio Guerra, Presidente Assoviaggi, le associazioni degli hotel e dei viaggi aderenti a Confesercenti. Ha concluso Massimo Gottifredi, Presidente di APT Servizi dell’Emilia-Romagna.
Le ultime stime (IWS, 2008) parlano di oltre un miliardo di utenti internet nel mondo, con penetrazioni (la percentuale di utenti rispetto alla popolazione) che in molti Paesi superano di gran lunga il 50%. Come dire che in ogni famiglia c’è almeno una persona che usa tali strumenti.
Non è un mistero che il settore del turismo sia forse il più rappresentato sulla Rete.
Secondo una delle ultime Online consumer opinion survey di ACNielsen, la classifica degli articoli più acquistati online nel mondo vede biglietti e prenotazioni aeree al terzo posto (21%) dopo i libri (34%), i video, dvd e giochi (22%), e subito prima di abbigliamento, accessori e scarpe (20%). Secondo le ultime stime dei maggiori centri di ricerca, accademici e non, oltre l’80% degli utenti Internet americani pianifica il proprio viaggio usando i siti web disponibili, e di questi il 60% compra viaggio, soggiorno o pacchetto online.
In Europa la situazione è simile, anche se le percentuali sono un po’ più basse.
Sicuramente il mercato online è fra i più importanti per dimensioni e giro d’affari.
Secondo il Centro di ricerca danese di Bornholm (Marcussen, 2008), il 2007 chiude con circa 46,8 miliardi di euro, circa il 15,5% del mercato totale del turismo in Europa. I biglietti aerei la fanno da padrone con il 56,8% del fatturato; seguono poi i soggiorni in albergo, i pacchetti turistici, i treni e il noleggio auto.
In Italia si assiste a un grande fermento da parte dell’utenza, una delle più numerose e attive nel panorama europeo e mondiale. Ma non altrettanto da parte dell’offerta di siti turistici in rete.
I circa 25 milioni di utenti Internet ci pongono al terzo posto in Europa e all’ottavo nel mondo. Circa il 30% di essi acquista viaggi online, con una stima di fatturato di circa 1,6-1,7 miliardi di euro nel 2006 e 2,3 nel 2007 da parte di aziende italiane che vendono al cliente finale; due quinti di questa cifra è appannaggio delle agenzie di viaggio.
«L’utilizzo di internet nelle strategie di promo-commercializzazione nelle nostre aziende ricopre un ruolo cruciale – dichiara Stefano Bollettinari, Segretario di Confesercenti Emilia-Romagna – ma l’approccio a questo strumento e quindi l’integrazione fra “azienda virtuale” e “azienda reale” per la piccola media impresa può presentare diversi ostacoli tra cui:
1.la scelta della tecnologia più efficiente e di facile utilizzo
2.l’organizzazione della propria offerta commerciale in modo strategicamente coerente ed efficace con le caratteristiche di internet
3.la difficoltà di farsi spazio nell’affollamento che esiste sulla rete con politiche commerciali e comunicative adeguate
4.il fatto che la singola impresa difficilmente riesce ad esprimere una politica commerciale talmente interessante da creare frequenze sul suo sito. Ciò vale anche per il problema della visibilità e quindi tutto ciò che rientra nell’investimento pubblicitario sul web.»
Un’indagine effettuata alla fine della stagione turistica dal CST di Firenze, per conto di Assoturismo-Confesercenti, su un campione di imprese emiliano-romagnole, ha misurato l’incidenza delle prenotazioni acquisite via web o mail nel corso del 2008.
Valori superiori a quello medio regionale riguardano le strutture extralberghiere (50%) e gli alberghi a 4-5 stelle (54,8%). Lo strumento delle prenotazioni via web non è invece ancora adeguatamente utilizzato dalle strutture alberghiere a 1 e 2 stelle (27%).
Infine si rileva una più ampia diffusione delle prenotazioni via web nelle località a prevalente risorsa di arte/affari e balneare.