Nuova ordinanza di custodia cautelare per il commesso cinquantenne della procura di Bologna arrestato a fine maggio con l’accusa di aver abusato di un quindicenne conosciuto nella parrocchia dove per anni è stato catechista. L’ordinanza riguarderebbe una decina di ulteriori episodi che avrebbero visto come vittime ragazzini minorenni.
Il provvedimento, emesso dal Gip di Bologna Bruno Perla su richiesta del Pm Luigi Persico, è relativo ad una decina di minorenni tra i 13 e i 17 anni, che l’uomo avrebbe agganciato via chat su Internet.
Anche nel nuovo provvedimento della magistratura l’ex catechista è accusato di violenza sessuale e detenzione e diffusione di immagini pedopornografiche finalizzate all’adescamento dei minorenni.
Oggi, nel carcere della Dozza dove il commesso si trova da maggio,si è tenuto l’interrogatorio di garanzia, durante il quale ha respinto ogni addebito.
Il suo difensore, avv.Nicola Chirco, ha chiesto le remissione in libertà. ”Negli episodi contestati non ci sarebbero mai stati incontri di persona – ha detto Chirco – ma contatti via telefono e via Internet”. S.M. avrebbe sostenuto, comunque, di non aver mai conosciuto quei ragazzini.
Ai nuovi episodi contestati si è arrivati sviluppando i dati rilevati dalla Polizia postale nel computer dell’ex catechista.
Gli investigatori della sezione di polizia giudiziaria della Polizia di Stato presso la Procura sono poi risaliti alle persone con cui S.M. aveva contatti via Internet.
Così è emersa la decina di nuovi casi (ci sono state poi anche le querele da parte dei genitori), che coprirebbero un arco temporale di una decina di anni. Casi diversi, che avrebbero visto come vittime ragazzini italiani ma anche rumeni. In molti casi il rapporto si sarebbe ‘consumato’ via Internet con la web-cam.