Legambiente Reggio Emilia definisce sconcertante la notizia che arriva da Ligonchio, riguardante la prossima realizzazione di una nuova variante stradale che dovrebbe avere il compito di agevolare lo scorrimento del traffico durante l’unica manifestazione estiva che si svolge nel Capoluogo (la Fiera della Val d’Ozola).
“Partendo dal presupposto che Ligonchio si candida ad essere una delle due sedi del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano – dichiara Stefano Regio gestore dell’Ostello di Casalino di Ligonchio – e che già questo da solo dovrebbe fare riflettere maggiormente prima di avanzare ipotesi di nuove asfaltature, ci chiediamo se sia proprio necessario procedere alla realizzazione di questa nuova strada, visto che anche quest’anno si è svolta senza nessun problema la tanto discussa Fiera, semplicemente adottando l’elementare soluzione di trasformare la strada che attraversa il Paese, in un senso unico alternato, con l’installazione di due semafori provvisori (così come si fa da ormai tanti anni in molti altri centri del nostro Appennino)”.
“Ma l’aspetto ancora più preoccupante che ci ha convinti ad intervenire in prima persona nel criticare questa scelta – continua Regio – risiede nel fatto che inspiegabilmente la nuova variante porterà il transito dei veicoli in una zona ad altissimo rischio dal momento che passerà esattamente in mezzo alla Scuola Materna e alla Scuola Elementare, nonché alla Palestra Comunale, tutti luoghi frequentati da bambini e ragazzi in tutto il periodo dell’anno. In più nelle immediate vicinanze vi è il deposito degli Operai Comunali e il percorso presumibilmente non risparmierà neppure il parcheggio della Palestra”.
“Ricordando che Ligonchio ospiterà nell’immediato futuro l’Atelièr dell’Acqua – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – fortemente voluto in collaborazione con Reggio Children e il Parco Nazionale, e che quindi diventerà meta per moltissimi bambini e scolaresche, ci sentiamo maggiormente in dovere di criticare la scellerata scelta di far passare tra un Asilo e una Scuola Elementare una strada, lunga poche centinaia di metri, di nuova costruzione. Un brutto esempio sicuramente per le giovani generazioni che visiteranno il paese”.
“E’ possibile – conclude infine Becchi – che con tutte le problematiche che affliggono in questo periodo la nostra Montagna e la scuola questa sia l’opera più urgente la cui realizzazione (tra l’altro molto onerosa) non può essere assolutamente rimandata? E’ lecito pensare che la scelta del tracciato faccia presupporre da parte dell’Amministrazione la certezza della chiusura definitiva del complesso scolastico (altrimenti non si spiegherebbe la scelta di passare proprio li in mezzo)? Sarebbe bello ricevere una risposta in grado di accendere un sano e democratico dibattito pubblico o quanto meno un segnale che faccia allontanare l’idea che dietro tutto ci sia solo la volontà, ormai troppo diffusa in Italia, di trasformare sempre più terreni in zone edificabili con l’inevitabile aumento del valore economico degli stessi”.