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Italia e Russia nel convegno a Sassuolo

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La Russia: un paese difficile, complesso, ma ricchissimo di opportunità. Importante è accostarsi a un’esperienza imprenditoriale nelle terre ex sovietiche con progetti solidi e concreti, con conoscenza del territorio, allacciando una rete di legami e contatti, proponendo progetti di qualità autentica.

Sono concetti base sui quali tutti hanno concordato nella mattinata dedicata alla Russia, il paese sotto la lente di ingrandimento in queste Fiere d’Ottobre (“Sassuolo incontra l’Europa” è il titolo dell’iniziativa che ogni anno propone un paese diverso). “Conversazioni sulla Russia” ha visto questa mattina al Palazzo Ducale riuniti importanti esponenti del mondo istituzionale e industriale, che hanno affrontato sotto tutti gli aspetti il tema dei legami Italia-Russia. Ancora più nello specifico, il legame fra Sassuolo e Stupino, la zona di crescente industrializzazione dove le aziende del settore ceramico e affini stanno trovando le migliori occasioni di sviluppo.


“E’ una scelta obbligata di questi ultimi anni – ha spiegato il sindaco di Sassuolo Graziano Pattuzzi aprendo la tavola rotonda finale – quella di portare lo sviluppo in giro per il mondo con iniziative produttive, non più solo commerciali. Un compito al quale siamo preparati perché, lo vediamo anche in questi giorni, al manifatturiero, alla produzione di beni reali, siamo da sempre abituati e proprio la crisi economica attuale ci sta portando alla rivalutazione di questo elemento fondamentale dell’economia”.


Ospite di questo fine settimana tutto dedicato alla Russia era il sindaco di Stupino, Pavel Chelpan, che ha offerto un quadro impressionante e stimolante della crescita della sua città: “Seguiamo – ha detto – le indicazioni che ci vengono dai nostri governi centrali, quello russo e quello italiano: raddoppiare ogni 4 anni il giro di affari fra i nostri due paesi. A Stupino in un anno abbiamo aumentato la produzione del 31 per cento e questo sarebbe impossibile senza aziende come le vostre. In 10 anni abbiamo aumentato la nostra produzione di 10 volte e attratto 2 miliardi di dollari di investimenti. Apriamo almeno 2 nuove imprese all’anno, abbiamo un alto livello di competenza tecnica fra la popolazione, stiamo realizzando grandi infrastrutture di collegamento. Dobbiamo continuare a soddisfare un obiettivo del paese, che è quello di raddoppiare lo sviluppo edilizio, dobbiamo creare una rete di servizi che non c’è. Sono tutte opportunità per paesi come il vostro e vi invitiamo a venire a Stupino. Perché se è vero che partner strategico della Russia è l’Italia, partner strategico di Stupino è Sassuolo”.


Il quadro del sistema Russia è stato fornito nella prima parte del convegno da qualificati relatori: secondo Franco Mosconi dell’Università di Parma, la Ue ha e conserva la più forte propensione all’export nel mondo e in questo quadro l’Italia, che vale il 3,6%, ha dalla sua un forte valore aggiunto, che ha aumentato la quota di export non in quantità ma in valore. In questo quadro l’Italia ha realizzato il suo più alto incremento di esportazioni in Russia, 25,6%, e ha una quota di mercato in Russia in costante crescita.
Altri dati li ha forniti Ester Silvestri, del ministero sviluppo economico: l’Italia è il settimo fornitore della Russia, l’interscambio è aumentato del 12% in un anno, le vendite maggiori riguardano impiantistica speciale, dalla robotica alle macchine per i settori carta e metallurgia, l’abbigliamento, le auto.
L’edilizia in Russia è crescita del 16% nel 2007 e gli acquisti si orientano nella fascia di qualità alta, quella che riguarda le nostre piastrelle (che nel 2007 hanno incrementato le vendite del 10%).


Ricette chiare su come si va a produrre in Russia le ha date Rosario Alessandrello, presidente della Fondazione per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia: “C’è il mercato, c’è la clientela, una base di ceto medio che è nata negli ultimi dieci anni. L’errore sarebbe nelle speculazioni, nei progetti mordi e fuggi o poco chiari. Fare impresa in Russia è difficile, richiede basi solide, soggetti chiaramente identificati, una rete di legami e conoscenze, ottimi rapporti con l’amministrazione locale con cui si va a trattare.
La qualità deve essere reale, non basta il made in Italy senza contenuti. I russi hanno tutte le competenze per valutare la bontà dei progetti, non facciamo l’errore di sottovalutarli”.


La tavola rotonda finale ha portato le esperienze di grandi gruppi industriali che hanno sviluppato la loro attività anche in Russia: dopo il presidente di Confindustria Ceramica Panzani, che ha ricordato l’importanza del made in Italy in Russia e il forte legame con il paese dal punto di vista energetico, Federico Curioni del Gruppo Concorde ha ricordato importanza di una rete di contatti e amicizie per capire un paese non facile; Raffaele Bartoli del gruppo Marazzi, pioniere in Russia dal 1989, ha posto l’accento sulla logistica complessa, in un paese sterminato dove i tempi per le forniture sono diversi da quelli che concepiamo in Italia; Luciano Longhetti di Mapei ha ribadito l’importanza di un buon rapporto con l’istituzione locale, lodando la disponibilità sempre registrata a Stupino; Claudio Marani di Sacmi ha richiamato l’attenzione sulla concorrenza crescente da parte di molti paesi emergenti, tra cui Polonia e Turchia; Franco Stefani della System ha sottolineato l’importanza del servizio di alto livello e del mantenimento di una mentalità innovativa e propositiva, a livello di prodotto e di promozione, che ha da sempre caratterizzato le aziende italiane.