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Scuola, è polemica sulle classi di inserimento per immigrati

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Le “classi di transizione” potrebbero generare delle diseguaglianze tra studenti italiani ed extracomunitari. Per questa ragione le parlamentari del Pdl Alessandra Mussolini e Souad Sbai, chiedono unincontro urgente con il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini “a seguito dell’approvazione della mozione Cota e altri in materia di accesso degli studenti stranieri alla scuola dell’obbligo”.

“Pur consapevoli della problematicità dell’inserimento dovuto alla lingua e alle diversità culturali degli studenti stranieri, riteniamo però fondamentale per una reale integrazione la possibilità di scambi di sapere. Chiediamo, quindi, di valutare con la dovuta attenzione – concludono Mussolini e Sbai – la possibilità di creare ‘classi di transizione’ che rischierebbero di dar luogo a diversità tra gli studenti suscettibili di trasformarli in cittadini socialmente diseguali”.

Secondo la Sbai, deputata del Pdl di origine marocchine che ieri sera ha deciso di lasciare l’aula e non votare la mozione presentata dal capogruppo della Lega, Roberto Cotale e approvata dalla Camera dei Deputati, le classi di inserimento per i bambini immigrati sono ”discriminatorie nei loro confronti”.
”Come donna di origine straniera che ha combattuto per anni contro le scuole separate promosse da alcuni estremisti islamici che volevano allontanare i nostri figli dalla scuola italiana – spiega la Sbai – non potevo votare un provvedimento che vede di fatto i bambini figli di immigrati divisi dai loro coetanei”.

”Non condivido la creazione di classi d’inserimento perché significherebbe dividere i bambini e rischiamo di avere bambini con un forte malessere in futuro – conclude la Sbai – perché ci saranno alunni di serie A e di serie B”.
a la bocciatura che arriva dall’opposizione. Per il leader del Pd Walter Veltroni la mozione sulle ‘classi ponte’ “che è stata votata ieri in Aula è per me intollerabile come italiano. Noi siamo stati emigranti e non avremmo voluto che i nostri figli andassero in classi differenziate”.
il ministro ombra della Pubblica istruzione Mariapia Garavaglia “l’approvazione alla Camera della mozione della Lega sulle classi separate per gli studenti stranieri è un provvedimento che danneggia la scuola italiana nel suo complesso e che vanifica gli sforzi d’integrazione dei figli degli immigrati attraverso la scolarizzazione”.
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e il ministro ombra degli Esteri, Piero Fassino si augura “che il centrodestra capisca l’errore gravissimo che si compierebbe creando delle classi differenziate per appartenenza etnica o culturale”. “Sin dalla più tenera età -aggiunge l’esponente democratico- bisogna costruire le condizioni dell’integrazione. Al contrario, discriminare addirittura i bambini significa produrre una ferita che può avere drammatiche conseguenze sia sulla vita sociale, sia nella vita delle persone stesse”.
Proteste anche dal Sindacato. ”L’idea di ghettizzare bimbi immigrati in classi differenziate è contraria alla filosofia di integrazione degli stranieri che il sindacato persegue e che dovrebbe essere alla base delle politiche per l’immigrazione di questo Paese”.

Lo dichiara il segretario generale dell’Ugl, Renata Polverini. ”La scuola, in particolare, – aggiunge – non può tramutarsi in un veicolo di discriminazione o contrapposizione tra gli studenti ma dovrebbe rappresentare proprio il luogo primario in cui l’integrazione e la solidarieta’ si manifestano. Mi auguro che questa mozione non si traduca in atti concreti ma resti solo un ‘incidente di percorso’ parlamentare”.
Stessa opinione per il segretario della Cgil Guglielmo Epifani secondo il quale si tratta di “un atto di inciviltà verso tutti i bambini, siano essi figli di immigrati o di italiani. Una divisione così netta tra bambini che parlano l’italiano e coloro che non lo parlano ancora correttamente richiama gli aspetti bui dell’apartheid”, sottolinea Epifani secondo il quale questo atto è “non solo l’ennesima dimostrazione dell’intolleranza razziale che caratterizza la destra al governo, ma anche la conseguenza della devastazione contenuta nei provvedimenti sulla scuola: i tagli previsti dalla riforma Gelmini determinano, infatti, l’impossibilità di seguire adeguatamente tutti i bambini nelle loro specificità”.

Fonte: Adnkronos