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La Polizia conferma: ”Saviano è a rischio e va difeso”

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Lo scrittore Roberto Saviano è “sicuramente a rischio, in prima linea ed è giusto che in questo momento vada difeso”. Parola del vice capo della polizia Nicola Cavaliere che, intervenendo alla presentazione del libro ‘La palude’ di Massimo Martinelli, ha ricordato che quella che leggiamo oggi sui giornali “non è la prima minaccia e non fa che riprendere la situazione di qualche giorno fa. I Casalesi sono un gruppo estremamente pericoloso che – sottolinea Cavaliere – stiamo cercando di contrastare e i risultati stanno arrivando e altri ne dobbiamo ottenere”.

Solidarietà all’autore di ‘Gomorra’ è arrivata intanto dal mondo politico.

Fabio Granata e Bruno Murgia del Pdl hanno presentato un’interrogazione urgente al governo per rafforzare ulteriormente le misure di protezione nei confronti del giornalista-scrittore.
A garantire che “non lasceremo solo Roberto Saviano” è anche il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. ”L’Italia intera, senza contrapposizioni di parte, a partire dalle Istituzioni che la rappresentano, deve stringersi compatta in sua difesa”, afferma Meloni.
“Quello che è accaduto – sottolinea il leader del Pd Walter Veltroni – non possiamo considerarlo normale. Se la vita di un giovane scrittore di successo è a rischio vuol dire che c’è una parte del Paese che vive fuori dalla legalità e questo non possiamo permetterlo”.

”La notizia del piano dei Casalesi per uccidere Saviano entro Natale – sottolinea Pina Picierno, ministro delle Politiche giovanili nel governo ombra del Pd – è una nuova ferita alla coscienza civile di questo Paese e la dimostrazione che la lotta alla camorra e alle mafie non può non essere una priorità della nostra agenda politica”.

”Se le notizie relative all’imminente vendetta da parte della Camorra dovessero essere confermate – afferma da parte sua il presidente dei senatori di Italia dei valori, Felice Belisario – dovremmo stringerci tutti, simbolicamente, intorno al giovane scrittore per proteggere, oltre che l’uomo, anche il simbolo del coraggio, della libertà e della speranza del nostro Paese”.

”Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà a Saviano e agli uomini della sua scorta ugualmente minacciati di morte – continua Belisario- vogliamo ribadire, ancora una volta, che solo con il coinvolgimento sincero e totale di tutti i cittadini onesti si può sconfiggere la criminalità organizzata. E’ indispensabile – insiste Belisario – buttar giù il muro di omertà che protegge camorra, mafia e tutte le associazioni a delinquere”.

Secondo Claudio Fava, coordinatore nazionale di Sinistra democratica e figlio del giornalista Giuseppe Fava ucciso dalla Mafia a Catania, “c’è un solo modo per far sentire a Roberto Saviano la nostra amicizia e la nostra solidarietà: liberare questo Paese dalle mafie. Ciascuno faccia la propria parte, sino in fondo. A cominciare dai giornalisti: scrivano chi organizza le serrate dei commercianti contro gli immigrati a Castelvolturno, raccontino le carriere di governo cresciute all’ombra dei casalesi, si occupino delle cento storie in cerca d’autore che aspettano d’essere raccontate tra la Sicilia e la Campania. Altrimenti – conclude Fava – i gesti di solidarietà resteranno solo parole di carta”.

Fonte: Adnkronos