“Pubblico e privato devono instaurare una forte collaborazione per progettare un ‘sistema Sassuolo’ basato sull’identità che la nostra città si è conquistata nella storia dello sviluppo”. E’ quanto sostiene Alessio Pecoraro, segretario del Pd di Sassuolo, nel fare un primo bilancio del Cersaie appena concluso.
“Si sono appena chiuse le due maggiori fiere riguardanti il settore della ceramica e dei macchinari. In un momento difficile come quello di oggi, il messaggio lanciato da Cersaie e Tecnargilla è quello di guardare al futuro senza paura. Un futuro che abbiamo il dovere di saper progettare.
Nonostante un’affluenza leggermente in calo (anche se mancano ancora i conteggi ufficiali), il settore della ceramica riscuote un notevole interesse per la qualità dei prodotti, l’innovazione tecnologica, lo stile italiano e rappresenta uno dei principali settori dell’economia nazionale. Sassuolo, intesa come “capitale della piastrella”, dovrebbe essere il centro di questa ripresa in Italia e nel Mondo. Questo ci si aspetta ancora dalla città e dalle sue imprese e dobbiamo agire prima che queste attese vangano riposte altrove. Ci deve essere una volontà politica forte di intervenire, perché il tema riguarda il benessere di tutti: una nuova stagione di crescita industriale porterebbe nuovi posti di lavoro e ricchezza per il territorio. Per questo la questione non è di destra o di sinistra, ma di tutti quanti noi. Pubblico e privato devono instaurare una forte collaborazione per progettare un “sistema Sassuolo” basato sull’identità che la nostra città si è conquistata nella storia dello sviluppo. A fianco poi degli altri investimenti necessari per le infrastrutture ancora inesistenti – un allacciamento con la rete autostradale e un collegamento che dovrebbe essere pensato tra lo scalo di Marzaglia e il porto di Livorno – si potrebbe valutare un Cersaie biennale, affiancato da una fiera campionaria annuale nel distretto. Il primo diverrebbe luogo dove presentare le novità, il secondo una vetrina per le aziende, anche quelle con meno risorse, che porterebbe operatori e visitatori a Sassuolo.
Oltre alla produzione sarà necessario investire sulla ricerca, favorendo collaborazioni tra l’Università, le scuole e le aziende. Pensiamo poi ad un grande polo di ricerca sul nostro territorio capace, anche dal punto di vista estetico, di dare una forte identità al nostro territorio, che possa attirare competenze e diventare un punto di riferimento per aziende, designer e architetti, per giovani ricercatori e studiosi. Proprio qui, perché l’italianità che al mondo è riconosciuta come sinonimo di qualità, possa partire da una Sassuolo che il passato riconosce come leader nel settore ceramico, mentre nel presente appare più disorientata. Non è più tempo delle mezze misure, non porterebbero a niente; se sono l’innovazione e la ricerca quello su cui le nostre aziende devono puntare, mettiamoci insieme, politica e imprenditori, per una ripresa decisa e forte. Solo in questo modo possiamo ricostruire la bussola facendo del distretto uno dei punti cardinali”.