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Ceramica: arte tradizionale in crisi

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La ceramica, un’arte che si rinnova nel solco della tradizione, ma il settore è in crisi. Questo è quanto emerso dalla prima conferenza nazionale sulla ceramica artistica, svoltasi questa mattina nella Capitale, presso la sala del Tempio di Adriano a piazza di Pietra.


L’incontro e’ stato organizzato dal Centro per l’artigianato artistico e tradizionale della Toscana (Artex), in collaborazione con l’associazione italiana citta’ della ceramica (Aicc), la Confederazione nazionale artigianato (Cna) e il Confartigianato con il sostegno del Ministero dello Sviluppo Economico.

“E’ pero’ un settore in crisi” hanno lamentato i partecipanti alla conferenza “per la modesta dimensione aziendale, in media di 3,5 addetti per azienda, che scende a 2 o meno in alcune regioni, e con un fatturato medio annuo aziendale di 220 mila euro e di 55 mila euro per addetto; per una bassa qualita’ organizzativa, a causa della difficolta’ di reperire figure professionali dedicate alla progettazione, al commerciale, alla direzione strategica; per la limitatezza del mercato geografico, ridotto perlopiu’ al solo territorio nazionale, in gran parte locale/regionale, e con solo il 21-22% di imprese che hanno rapporti piu’ o meno significativi con i mercati esteri”.

Le imprese italiane di ceramica artistica e tradizione, tranne quelle che si occupano di produzioni industriali di materiali per l’edilizia, sono circa 3 mila, al cui interno lavorano 10 mila addetti. Si tratta di un settore ampiamente diffuso a livello regionale. Tra le principali per numero di imprese attive sono la Sicilia, la Campania, il Veneto, la Toscana, l’Emilia Romagna, l’Umbria. Invece, per numero di addetti impegnati, l’Emilia Romagna, il Veneto e la Toscana.