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Chirurgia Vascolare di eccellenza al Santa Maria Nuova di Reggio

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Due interventi di chirurgia vascolare di elevata complessità sono stati eseguiti nei giorni scorsi all’Arcispedale Santa Maria Nuova entrambi con esito positivo.

Il primo è stato eseguito con la tecnica endo-vascolare su un paziente che presentava un aneurisma addominale. L’aneurisma, che è la dilatazione abnorme di un segmento della aorta, in questo caso nel tratto addominale, era l’esito di un precedente intervento ricostruttivo. Il coinvolgimento del vasi arteriosi che irrorano i reni, la matassa intestinale ed il fegato rendeva l’intervento piuttosto rischioso, se effettuato con la tecnica tradizionale, sia nella fase operatoria che in quella post-operatoria. La tecnica operatoria endo-vascolare, più sofisticata, ha consentito di evitare il rischio di rottura della sacca aneurismatica e di ripristinare il flusso sanguigno. La procedura si è conclusa positivamente.
Come spiega Enrico Vecchiati, direttore della Struttura di Chirurgia Vascolare dell’Arcispedale Santa Maria Nuova: “In tutto il mondo sono stati eseguiti solamente circa 1.500 interventi di questo genere poiché l’utilizzo di tecniche endovascolari richiede una significativa esperienza”.

Altro positivo risultato è stato conseguito, sempre nei giorni scorsi, su una giovane paziente che presentava un frammento di catetere venoso in prossimità dell’atrio destro. Un ulteriore spostamento avrebbe con tutta probabilità comportato l’interessamento della arteria polmonare con conseguenze fatali
Da qui la necessità di immediato intervento effettuato per via trans giugulare interna, in regione cervicale, attraverso un “introduttore” in grado di consentire l’accesso al sistema circolatorio. Il posizionamento di una serie di cateteri preformati attraverso i quali raggiungere il frammento e l’utilizzo di un sistema di recupero denominato “snare” ha reso possibile agganciare il corpo estraneo ed estrarlo cautamente attraverso la vena giugulare. L’intervento, interrotto a più riprese a causa del presentarsi di aritmie cardiache da parte della paziente, è andato a buon fine e la giovane donna ha potuto fare rientro a casa, in buona salute, dopo pochi giorni.
“Simili risultati vengono raggiunti grazie alla qualità dei professionisti medici ed al loro costante aggiornamento rispetto alle più avanzate tecniche chirurgiche” commenta Enrico Vecchiati ”ma non sarebbero possibili se non vi fossero lungimiranti politiche aziendali di investimento nell’assistenza. Oggi l’Arcispedale è in grado di offrire ai pazienti che vi si rivolgono complesse soluzioni terapeutiche ed il ricorso a tecniche operatorie anche particolarmente costose”.