Home Lavoro Riforma contratti: le Rsu modenesi dicono no a Confindustria

Riforma contratti: le Rsu modenesi dicono no a Confindustria

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In merito all’andamento del confronto con Confindustria sulla riforma del modello contrattuale e in vista dell’incontro del prossimo 10 ottobre, numerose Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) delle aziende modenesi si
stanno mobilitando con ordini del giorno e iniziative di sensibilizzazione per dire no ad un accordo separato e per ribadire che l’ultima parola spetta ai lavoratori destinatari dell’accordo stesso attraverso il voto certificato.


I delegati sindacali di fabbrica sono contrari all’eventualità di un accordo separato voluto dalla Confindustria e chiedono di riprendere il
confronto sulla piattaforma presentata da CGIL CISL UIL per affermare l’universalità del modello contrattuale e l’estensione del tavolo a tutte le associazioni datoriali, Governo compreso.
Chiedono il rilancio vero e l’estensione della contrattazione sia nazionale che di secondo livello, senza impedimenti burocratici, la salvaguardia reale del potere d’acquisto dei salari, il ruolo del Governo nella politica
fiscale per una riduzione del prelievo su salari e stipendi.
Infine, le RSU chiedono che qualsiasi accordo siglato, per definirsi tale, debba essere sottoposto al vincolo del voto certificato dei lavoratori interessati.

Fra i primi ordini del giorni già inviati a CGIL CISL UIL modenesi, si segnalano quelli delle RSU unitarie di Cooperativa Bilanciai di Campogalliano, Caprari Modena, Martini di Concordia, Carrozzeria Barbi di Mirandola, Mantovanibenne di Mirandola, System di Fiorano Modenese, Digitek di Concordia s/Secchia, Meccanica GN di Carpi, Steton di Carpi, Evobus
Italia (Sorbara), STB Spa (Nonantola), Idraulica Sighinolfi (Nonantola), Annovi&Reverberi Modena, PFB Modena.