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Un giorno da matti: sabato al Teatro Cavallerizza di Reggio

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Il teatro più di ogni altra forma espressiva costituisce il luogo e lo strumento principale di maturazione e crescita di sensibilità e consapevolezze, e dunque un mezzo straordinario per sensibilizzare tutti i cittadini sui temi della salute e della malattia mentale e per riflettere sui cambiamenti che hanno caratterizzato questi ultimi trent’anni.

Superato il modello di assistenza centrato sugli ospedali psichiatrici e si è passati infatti ad un modello territoriale di prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi psichiatrici, grazie al contributo non solo di professionisti ma anche delle persone affette da disturbi psichici oggi considerati protagonisti dei percorsi di cura e riabilitazione.
Sabato 4 ottobre a conclusione della terza edizione della ‘Settimana della salute mentale’, al teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, è in programma Una giornata da matti, una non stop teatrale, dalle ore 17.30 alle 24, che condurrà nel mondo del disagio mentale, per contrastare stigma, pregiudizi, esclusione sociale attraverso il contributo scenico di persone soggette a disagio psichico, di ricoverati dell’Ospedale psichiatrico giudiziario, di danzatori, di attori professionisti e di allievi di scuole di teatro.

La giornata è organizzata da Ausl di Reggio Emilia, dal Centro di Documentazione di Storia della Psichiatria in collaborazione con numerosi altri enti, istituzioni e associazioni tra cui in primis l’assessorato alla Cultura del Comune di Reggio, che da tempo collabora all’elaborazione di un progetto culturale di valorizzazione del patrimonio e della storia del San Lazzaro.

Cinque gli appuntamenti teatrali in programma sabato 4 ottobre alla Cavallerizza a partire dalle 17.30. ‘Stazioni di Confine’ (Ausl Dipartimento di salute mentale) con Festina Lente Teatro propone lo spettacolo Tempo di smetterla, per la regia Andreina Garella, testo e drammaturgia di Andreina Garella ed Elide La Vecchia e ambientazione di Mario Fontanini.
Pirandello, Kafka, Cervantes, Shakespeare, Zavattini, Ariosto e tanti altri per cercare quella “diversità” che ha sempre affascinato artisti, filosofi, scrittori. E Basaglia come guida in un viaggio nella “follia”, nel tentativo di aprire strade nuove spingendo la riflessione verso una trasformazione della cultura e della società.
Interpreti: Loretta Amorini, Stefano Barbieri, Luciano Bertazzoni, Lorena Bianchini, Luisa Carini Virginia Cinquemani Anna Cusi, Sandra Coppellotti, Delia Francavilla, Daniele Ferretti, Daniela Frasari, Monica Gandolfi, Salvatore Galero, Mersia Pardon,Carmen Garlassi, Giampaolo Gualtieri, Sauro Guidetti, Caterina Iembo, Patrizia Maffei, Patrizia Marcuccio, Nicoletta Montanari, Lucio Pederzoli, Francesco Rigetti, Cenerina Santiago Perez, Lorenzo Solci, Elena Tarabelloni, Emanuela Veronesi.

A seguire, alle ore 18.30, Vita di dentro vita di fuori, uno spettacolo realizzato dal Laboratorio teatrale dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Reggio Emilia, a cura di Monica Franzoni con il supporto di Riccardo Paterlini.

L’urgenza di raccontare le storie di chi è ricoverato all’O.p.g. e di dare loro un identità attraverso di esse è cuore del brano teatrale. I ricoverati dell’O.p.g. hanno un marchio pesante, il più pesante di tutti: quello di una patologia e di un reato e di una cura farmacologica: l’ identità e la storia della persona vengono lasciate da parte. Ne consegue l’anonimato generale, l’ appiattimento di storie diverse sotto l’etichetta comune di matti.

Alle 20.30 si prosegue con Il Rovescio della Ragione, dedicato a Franco Basaglia, una produzione SS9teatro, che tanto successo ha avuto nel mese di giugno in occasione del suo debutto. Storie, memorie, incontri, testimonianze, costituiscono il tessuto narrativo dello spettacolo per la regia di Franco Brambilla con Corrado Calda, Filippo Plancher, Ornella Serafini, Silvia Soncini. Un attore/guida, prendendo a prestito le parole di Basaglia, da via via corpo ad alcune delle questioni esemplari della istituzione manicomiale e ci accompagna tra fine ‘800 e seconda metà del ‘900 lungo le diverse storie che si compongono.

Alle 21.30 è la volta de Le Stanze – 7 Stanze per 7 Circostanze una produzione originale di LTDance Project, interpretata da Let’s Dance Centro Permanente Danza, ispirata alla mostra fotografica “Il volto della follia. Cent’anni di immagini del dolore” presentata a Palazzo Magnani tra novembre 2005 e febbraio 2006. Danzano Chiara Aguzzoli, Diletta Cannizzo, Giorgia Casini, Elena Fontana, Federica Formentini, Valeria Rinaldini, Lucia Rossi, Cinzia Salvarani, Veronica Visconti, Giorgia Zoni, Silvia Zoni. Ampio, accogliente, ma soprattutto esistente: lo spazio che circonda il “fare” quotidiano è la certezza in cui muoversi e spostarsi. “voglio spazio per cantare e crescere” urla in un suo verso Alda Merini, come se sentisse la necessità di trovare nella potenziale infinità che la circonda, il suo spazio di espressione.

Infine alle 22.30 gli allievi del Centro teatrale Ma Mi Mò mettono in scena Ti ucciderò per sempre, un dramma ironico musicale, di Emanuele Aldrovandi che cura anche la regia con Gabriele Bono e le scene di Fabrizio Ori. Lo spettacolo è interpretato da Franco Bonilauri, Matteo De Benedittis, Maurizio Casaluce (cajòn), Nando Dessena, Niki Murphy, Annalisa Pelacci (canto), Gianluca Corvasce, Roberto Sartori, Gianfranco Tosi, Alessandra Ziveri (arpa). L’azione ambientata nel 1978 in un manicomio grottesco, è il racconto ironico, basato su musiche che spaziano da Haendel ai Pink Floyd, di un dramma causato da equivoci che non sono mai semplici pretesti.
Ingresso libero. Info: tel. 0522 456249.