Il 6 ottobre, alle 10,30, a Palazzo Re Enzo, Bologna. Parteciperanno Gerardo Mombelli, presidente Associazione “Comunicazione Pubblica”, Fabio Roversi Monaco, presidente Bologna Fiere; Sergio Cofferati, sindaco di Bologna; Stefano Alvergna, assessore alla comunicazione Provincia di Bologna; Monica Donini, presidente Consiglio Regione Emilia-Romagna
Il processo di rinnovamento della PA e, conseguentemente, della comunicazione pubblica, è il tema della tavola rotonda d’apertura degli “Stati Generali della Comunicazione Pubblica in Italia e in Europa- ComLab” (Palazzo Re Enzo, Bologna, 6-7-8 ottobre 2008), promossi dall’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale, con il contributo di BolognaFiere.
Alla tavola rotonda parteciperanno Gerardo Mombelli, presidente Associazione “Comunicazione Pubblica”, Fabio Roversi Monaco, presidente Bologna Fiere; Sergio Cofferati, sindaco di Bologna; Stefano Alvergna, assessore alla comunicazione Provincia di Bologna; Monica Donini, presidente Consiglio Regione Emilia-Romagna.
Secondo il presidente dell’Associazione, Gerardo Mombelli, che aprirà i lavori e che auspica che “gli Stati generali siano l’occasione per ridare slancio ai lavori della PA”, sono fondamentalmente due gli equivoci che generano valutazioni sbagliate sulla riforma. Intanto, che i cittadini continuano a riporre una “fiducia eccessiva nelle sole nuove tecnologie, i cui risultati nella PA non possono essere garantiti automaticamente: non assicurano la riuscita di un dialogo reale tra cittadini e istituzioni, né tantomeno fra diversi settori delle istituzioni stesse”.
Il secondo problema è più propriamente di livello culturale, legato al fatto che le persone sono portate a credere che le nuove leggi siano sufficienti da sole a risolvere i problemi: “Le norme vanno sempre controllate: solo così si può gestire il cambiamento nella sua interezza”. Un esempio? Secondo Monica Donini, Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna: “La nostra regione vanta da sempre una fortissima tradizione di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica”, e che con questa legge si è fortificata divenendo “democrazia partecipata”.
Ma cosa chiede il cittadino oggi?
Secondo la Donini, “essere informato, informarsi e informare”.
L’amministrazione pubblica odierna è “una struttura partecipata e trasparente, capace di comunicare le proprie scelte”, che coinvolge attivamente la cittadinanza nel meccanismo decisionale. Ma per fare questo, spiega la Donini “l’amministrazione pubblica deve imparare a spiegare se stessa a tutti”.
Se, infine, per la Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna comunicare significa “porsi dal punto di vista del destinatario della comunicazione”, è altresì importante riuscire a comprendere la complessità delle azioni pubbliche. Il che, chiude Mombelli, può avvenire solo “verificando tutti gli step e monitorando i soggetti coinvolti nelle riforme: i comunicatori pubblici, le imprese, la stampa”.
Sempre che non si voglia ripetere l’esperienza incompleta della legge 150, in cui è stata riposta una fiducia eccessiva e poi dimenticata, per essere infine, conclude Mombelli, “attuata a macchia di leopardo”.