Home Economia ”Lo sviluppo perduto”, il convegno che ha aperto Cersaie 2008

”Lo sviluppo perduto”, il convegno che ha aperto Cersaie 2008

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Circa seicento persone hanno presenziato all’inaugurazione della XXVI° edizione di Cersaie, il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno promosso da Confindustria Ceramica in collaborazione con Bologna Fiere.


“Lo sviluppo perduto: cause e prospettive” è il titolo del convegno che si tenuto questa mattina, 30 settembre, presso il Palazzo dei Congressi. Dopo il saluto del Presidente di BolognaFiere Fabio Roversi Monaco, alla tavola rotonda coordinata dal Direttore del TG 1 Gianni Riotta, hanno preso parte il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi, collegato in video conferenza da Roma – il Presidente del Censis Giuseppe De Rita e il presidente di Confindustria Ceramica Alfonso Panzani.


Il direttore del TG1 ha aperto i lavori ricordando la bocciatura da parte del Congresso USA del piano di salvataggio Paulson, che apre scenari di considerevole preoccupazione per la crisi finanziaria internazionale da affrontare con realismo, ma senza panico. Il dibattito ha visto i relatori confrontarsi sulle ragioni delle difficoltà congiunturali a livello internazionale e sui possibili percorsi di uscita dalla crisi.
Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria ha esordito affermando che “oggi siamo qui a parlare di economia reale ad imprese che rappresentano la forza del nostro Paese. L’ “economia di carta” resa possibile da una regolamentazione non efficace – dove chi ha fatto le regole le ha controllate e gestite – ha creato le premessa per la situazione attuale. Occorre ritornare ad una finanza che supporti i piani di crescita delle imprese e che crei le condizioni di contesto mettendo mano ad ambiti importanti, quali quello dell’energia. Oggi grandi utilizzatori industriali italiani pagano la bolletta il 30-40% in più della media europea”.


Anche le infrastrutture (“continuiamo a parlare da 20 e più anni della stessa bretella che non viene ancora fatta”) sono, nelle parole del Presidente di Confindustria, elemento cardine della competitività per le quali l’auspicio è che si torni ad innalzare la dotazione finanziaria pubblica assieme ad una semplificazione degli iter procedurali.


Nel suo intervento il Ministro Maurizio Sacconi, pur osservando che stiamo vivendo un momento particolare, ha sottolineato la necessità di profondi cambiamenti. “Occorre ancorarsi ancora più solidamente all’economia reale. Le nostre imprese hanno saputo riorganizzarsi, si sono globalizzate e il Governo sta operando con una manovra che ha posto sotto controllo la finanza pubblica”. Il ministro ha poi proseguito affermando che il Governo ha concentrato attenzione e risorse nella politica energetica e nell’investimento del capitale umano, che costituisce un volano importante per una maggiore e più qualificata penetrazione nei mercati.


Sacconi ha poi attribuito grande importanza alla necessità di mantenere coesi i vari territori, valutando i riflessi delle politiche economiche ed ha terminato l’intervento con l’auspicio di una maggiore comprensione tra mondo imprenditoriale e lavoratori. “Dobbiamo incoraggiare il maggior impegno da parte del lavoratore gratificandolo e facendolo partecipe della vita e dell’attività dell’azienda nella quale opera, perché il lavoro è parte del processo educativo di una persona e l’impresa è il luogo più idoneo alla sua formazione”.


Il presidente del Censis Giuseppe De Rita ha reso omaggio al sistema dei distretti che lavora ed opera con i piedi ben piantati per terra e che, nonostante il momento particolare, continua ad essere una realtà attiva disposta a rimettersi in gioco per mantenere quella leadership riconosciuta a livello mondiale. Innovazione, bellezza, tecnologia, ricerca di nuovi mercati sono i suoi punti di forza.