Domani – sabato 27 – e domenica – 28 settembre – proseguono le iniziative legate alle celebrazioni per Enzo Ferrari. In programma l’esposizione in Piazza Libertà della Ferrari Dino 246 GT, la prima a motore posteriore stradale, costruita tra il 1969 e il 1973, con un motore derivato dall’ultimo propulsore sportivo progettato di Dino Ferrari, scomparso nel 1956.
La Dino 246 fu prodotta in 2 versioni, coupé (GT) e spyder (GTS), avendo molto successo. La carrozzeria fu ideata dal designer della Pininfarina Aldo Brovarone ed il motore era derivato dall’ultimo propulsore sportivo progettato di Dino Ferrari, l’amatissimo figlio del “Drake”. Si trattava di un 6 cilindri a V di 65° trasversale, primo motore di questo tipo montato su un veicolo della casa di Maranello che aveva, fino ad allora, sempre preferito propulsori a 12 cilindri. Per questo fatto venne anche definita una “baby” Ferrari ma le sue prestazioni facevano invidia a molti altri modelli con motori più frazionati ed il pubblico ne decretò il successo con una produzione di oltre 3.500 esemplari, numeri importanti per quel periodo. La 246, rispetto all’antenata 206, aveva oltre che una cilindrata maggiorata a 2,4 litri e una diversa impostazione generale, la carrozzeria in acciaio anziché in alluminio. L’aumento di peso che ne derivava non inficiava più di tanto le prestazioni generali dato anche il corrispettivo aumento di potenza messa a disposizione dal nuovo motore. Questo propulsore fu anche quello che equipaggiò un’altra famosa vettura del periodo, la Lancia Stratos e, in versione depotenziata, la Fiat Dino. La prima ad essere presentata fu la versione a tetto rigido, la versione scoperta entrò in produzione solo nel 1972. Nel 1973 uscì dal listino della casa, sostituita, nella serie “Dino”, dalla 308 GT4 disegnata invece da Bertone.
L’auto, gentilmente concessa da un collezionista privato, sarà collocata su una pedana rialzata al centro della piazza, al fianco del grande “registro delle firme” su cui decine di appassionati hanno già lasciato il proprio autografo, al fianco di quello di Enzo Ferrari. Nelle prossime settimane, fino al 16 novembre, si potranno ammirare altre Ferrari storiche, gentilmente concesse dai collezionisti e dalla Galleria Ferrari, come la 312 T4, la monoposto di Gilles Villeneuve (Collezione Donelli Vini), la 330 GT, una coupè appartenuta a Enzo Ferrari fino alla metà del 1968, la 750 Monza, che conquistò una doppietta alla 1000 chilometri del 1954, la 166 Inter del 1948, la prima Gran Turismo prodotta (Galleria Ferrari), e la “Enzo”, prodotta nel 2002 (Carrozzeria Zanasi). Un altro appuntamento da non perdere per gli appassionati sarà il 5 ottobre: in programma una grande mostra-evento di vetture storiche provenienti dalle collezioni del progetto regionale Terra di Motori. Allo Spazio Culturale Madonna del Corso prosegue anche la mostra “Percorso nella vita di Enzo Ferrari” (ore 9.30-18.30, ingresso gratuito).