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Premio Suzzara: l’artista reggiano Pietro Mussini ospite della nuova edizione

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Dopo le due ultime edizioni dedicate rispettivamente alla scultura e alla pittura, la 46° edizione del Premio Suzzara, curato da Claudio Cerritelli con la collaborazione di Bruno Bandini e Luigi Sansone, propone una riflessione sui linguaggi creativi dell’attualità considerati dal punto di vista di una concezione sinestetica dell’arte come interazione tra diverse percezioni sensoriali.

Questa edizione che aprirà i battenti domenica 21 settembre vedrà la presenza di un’artista reggiano, Pietro Mussini, che è stato invitato a presentare una sezione di opere intitolata “Ambienti di led luminosi”.

Con “Nuove sinestesie”, questo il titolo del Premio Suzzara 2008 e della omonima mostra che rimarrà aperta al pubblico dal 21 settembre al 2 novembre 2008, il Premio Suzzara – nato esattamente sessant’anni fa (1948) per volontà di Dino Villani e Cesare Zavattini – prosegue il suo progetto informativo nei confronti della realtà artistica contemporanea, sia come continuità con lo sperimentalismo linguistico del secondo ‘900 sia come apertura verso nuove forme di comunicazione visuale. Questa edizione che aprirà i battenti domenica 21 settembre, sarà composta da 13 progetti artistici differenti e vedrà la presenza di un’artista reggiano, Pietro Mussini, che è stato invitato a presentare una sezione di opere intitolata “Ambienti di led luminosi”.
Dopo le due ultime edizioni dedicate rispettivamente alla scultura e alla pittura, la 46° edizione del Premio Suzzara, curato da Claudio Cerritelli con la collaborazione di Bruno Bandini e Luigi Sansone, propone una riflessione sui linguaggi creativi dell’attualità considerati dal punto di vista di una concezione sinestetica dell’arte come interazione tra diverse percezioni sensoriali.

Pietro Mussini, nato a Reggio Emilia nel 1950, conduce da anni una ricerca (il giardino cablato) sulle possibilità di rendere poetica, in arte, la tecnologia, utilizzandone i materiali (fibre ottiche, led, elettroluminescenti, microprocessori, plotter) e interagendo con essi.
Porta avanti la propria ricerca sulla rappresentazione di un paesaggio ove le macchine, attuali artifici della comunicazione, si pongano come mediatrici dell’agire artistico; il computer, come soggetto/oggetto di uno scambio reciproco fra più nature, di una osmosi tra artifici, in un gioco combinatorio di poetiche, metafore e risoluzioni sensoriali che abbinano luce, suono, e movimento.
In tal senso, la rassegna propone esempi di ricerca di diverse generazioni di artisti che si avvalgono di molteplici modalità espressive, dalla pittura alla scultura, dall’istallazione all’arte ambientale, dall’uso della fotografia all’immagine digitale. Viene inoltre proposto un omaggio all’artista Lamberto Pignotti che, oltre a firmare la copertina del catalogo, proporrà una selezione di opere del lungo percorso di ricerca, legato fin dagli anni Sessanta alle problematiche pratico-teoriche del concetto di “sinestesia”.