“Con l’inchiesta sui T-red anche la provincia di Modena è finita nella rete. Una situazione imbarazzante che dovrebbe far riflettere chi ha
operato quelle scelte. E se verrà confermata l’illegalità degli strumenti sotto inchiesta quando e in che modo verranno rimborsati i cittadini
penalizzati? E’ indispensabile a questo punto dare ai cittadini l’immagine di un’amministrazione che non li spreme ma li tutela agendo quindi in
termini di innovazione e prevenzione”. Ad affermarlo è Enrico Aimi, Presidente Provinciale di Alleanza Nazionale e Consigliere Regionale del Popolo della Libertà.
“La provincia di Modena – continua Aimi – è una di quelle nelle quali sono presenti in numero consistente, ed in particolar modo negli incroci, i cosiddetti occhi elettronici, marchingegni utili ma anche implacabili che non conoscono gli imprevisti della strada e lasciano scampo agli automobilisti
allo scatto del rosso. Fin dalla prima installazione dei photored abbiamo però sempre avanzato dubbi sulla taratura di questi congegni elettronici
che molto si prestano alla manomissione e poco ad un controllo del loro corretto e puntuale funzionamento. Le molte, giuste e ripetute proteste degli automobilisti colti in presunto fallo hanno giustamente destato i sospetti della Guardia di Finanza ma sono tanti coloro che, pur di evitare ancor più pesanti sanzioni, hanno preferito pagare e tacere. Ora che è stata accertata l’esistenza in taluni casi di “interessi di natura diversa ed in particolare l’esigenza di assicurare alle casse comunali un cospicuo
gettito” chi rimborserà ai malcapitati le multe già pagate? E non solo perchè su questo tema vi sono anche altre le riflessioni da fare. Non sarebbe forse meglio – e si tratta in questo caso di una scelta in grado di portare proficui ritorni di immagine – fare presidiare gli incroci
dotati di photored, in alcune ore pure dalla Polizia Municipale? Consentirebbe la contestazione immediata dell’infrazione, verrebbe quasi
azzerato il contenzioso e si svilupperebbe nel contempo quell’attività di prevenzione e sicurezza delle nostre strade per una buona riuscita della
quale crediamo servano più la presenza degli agenti che non il freddo scatto di una inappellabile macchina fotografica. Si potrebbe poi infine
intervenire anche dal punto di vista dell’innovazione utilizzando ad esempio segnali sonori – come già avviene per gli attraversamenti pedonali – o luminosi, per indicare gli ultimi secondi della durata del verde, prima dello scatto del giallo e del successivo rosso. E’ un provvedimento questo che – conclude Aimi – è già stato adottato in numerose città europee ed anche italiane e che non ha sino ad oggi disatteso le aspettative ma anzi sta dando a quanti lo hanno messo in pratica ottimi risultati proprio in
materia di prevenzione”.
“Di fronte ai risultati della indagini della Guardia di Finanza sugli appalti e sull’utilizzo di T-RED ed autovelox, chiediamo che a Modena, così come in tutti i comuni della provincia e della Regione, le amministrazioni comunali mettano in campo una operazione trasparenza sulle modalità di appalto, di gestione e di funzionamento di tutti gli apparecchi utilizzati” – dichiara il Consigliere regionale del PDL, Andrea Leoni, Capogruppo in Consiglio comunale a Modena.
“ Le irregolarità contestate ai comuni di Vignola e Castelnuovo Rangone sono solo la punta di un iceberg? Il fatto che il Comune di Modena, dove si registra un numero elevatissimo di dispositivi, abbia installato ed in uso T-RED ed autovelox modello 104 C-2 forniti da ditte coinvolte nell’inchiesta della Guardia di Finanza e i cui titolari sono finiti in carcere con gravissime accuse, è molto preoccupante. I 132 mila euro spesi dalla Giunta Pighi nel 2007 per il noleggio di T-RED sono andati a finanziare le casse di quelle ditte? Quali sono e quali saranno i rapporti in essere con le ditte coinvolte? Quanti sono i Comuni nella provincia di Modena e della Regione Emilia Romagna che hanno stipulato contratti con le ditte coinvolte nell’indagine? Crediamo che tutti i cittadini modenesi ed emiliano romagnoli abbiano il diritto di ricevere risposte chiare a queste domande ed essere informati e rassicurati sulla corretta gestione e sul corretto funzionamento dei T-RED e degli autovelox da tutti i comuni che li utilizzano. Ciò è necessario – conclude Leoni – per ristabilire la fiducia dei cittadini ed evitare una invasione di ricorsi dalle conseguenze imprevedibili”.