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La giornata di studi ‘Settembre pedagogico’ al Centro internazionale Malaguzzi

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“La scuola non è solo un luogo di educazione, ma anche un luogo di convivenza tra generazioni, tra una moltitudine di differenze soggettive, sociali, culturali, religiose, di lingua. Ed è una moltitudine che può diventare una collettività. La scuola si trova davanti a una scelta, tra un’etica della comunità e un’etica dell’indifferenza, tra la convivenza, la condivisione di valori oppure l’indifferenza, la competizione, la prestazione. Senza questa etica di comunità nasce la perdita del senso del futuro e del rispetto verso gli altri”.

Così il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio ha aperto la giornata di studi “Settembre pedagogico”, organizzata questa mattina al Centro internazionale ‘Malaguzzi’ a pochi giorni dalla riapertura delle scuole e promossa dagli assessorati comunali Scuola, Università e Giovani, Coesione e Sicurezza sociale, Diritti civili e pari opportunità, in coerenza con il ‘Patto’ cittadino per la scuola.

La giornata ha avuto inizio con un minuto di silenzio durante il quale tutti i presenti sono rimasti in piedi, per ricordare le vittime dell’11 settembre 2001, “che non possiamo né vogliamo dimenticare”, ha detto l’assessore a Scuola e Università del Comune di Reggio Emilia Iuna Sassi, introducendo la giornata. “Non basta ricordare, occorre metter in rete le esperienze per garantire pari opportunità tra cittadini italiani di ogni parte del mondo”.

Il tema del seminario ha cui hanno contribuito docenti, dirigenti ed esperti portando le esperienze delle varie scuole di Reggio, era incentrato sull’integrazione, sulla cittadinanza e sul sapere come elemento di democrazia.
Riguardo l’integrazione degli studenti di origine straniera, il sindaco Delrio ha affermato, nel suo saluto: “Si sente dire che gli stranieri sarebbero in casa altrui, intendendo dire che sono ‘in casa nostra’ e che quindi i diritti sarebbero revocabili. Secondo il sistema di valori che ci vede impegnati, i diritti discendono dal fatto di essere persone, di essere uomini”. Per questo, come il diritto allo studio è centrale per lo sviluppo della persona, così “il sistema educativo è fondativo della nostra comunità – ha continuato il sindaco –. Ci interessa che gli insegnanti possano lavorare bene, che sia restituita loro la reputazione sociale che meritano in questo straordinario impegno nel dare a tutti pari diritti e opportunità. Al centro del loro lavoro ci sono i bambini e affrontano la sfida più importante della comunità nel nuovo millennio”.

L’assessore Sassi, che ha condotto la giornata, ha riservato passaggi critici ad alcune delle proposte di riforma del Ministro all’Istruzione: “Le proposte non sono inquadrate nell’obiettivo di una riqualificazione della scuola e del personale scolastico, come sarebbe giusto, bensì in un capitolo che si chiama ‘contenimento della spesa pubblica’”.
L’assessore ha ringraziato a nome dell’Amministrazione tutti gli operatori presenti, al lavoro “con l’obiettivo di garantire a tutti il diritto allo studio, anche a chi arriva in corso d’anno”.
“Siamo qui per dire che le istituzioni sono al fianco di chi vive e opera nella scuola” ha affermato l’assessore comunale ai Diritti e Pari opportunità, Gina Pedroni. E anche la Pedroni ha espresso le sue critiche al Ministero: “Dobbiamo essere pronti a dire che sulla funzione primaria della scuola non si patteggia. Le proposte del governo sono in contraddizione con la meritocrazia e la qualità che dice di voler perseguire in ogni contesto”.

Dopo i saluti delle autorità, la giornata seminariale è entrata nel vivo con gli interventi degli addetti ai lavori.