Strumenti astronomici sofisticatissimi hanno immortalato la più colossale esplosione mai osservata dopo il Big Bang. Il GRB080319B – così è stata chiamata l’esplosione, secondo quanto riferiscde una nota dell’Università di Bologna – si è lasciato ammirare per circa un minuto sebbene la sua distanza dalla terra fosse abissale: sette miliardi e mezzo di anni luce. Puntato direttamente verso la terra, è stato un evento talmente brillante che persino l’occhio umano avrebbe potuto osservarlo.
Protagonista tra i principali di questa osservazione – il 19 marzo scorso – è stato un piccolo strumento chiamato TORTORA (Telescopio Ottimizzato per la Ricerca di Transienti Ottici Rapidi) che ha fotografato l’esplosione con una risoluzione temporale mai ottenuta al mondo.
Ideato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna in collaborazione con l’Accademia Russa delle Scienze, TORTORA è stato completamente finanziato dall’Ateneo bolognese ed à ospitato nel telescopio automatico REM dell’Osservatorio astronomico di Brera-Merate.
Attivo presso la stazione astronomica dell’ESO sulle Ande cilene, il REM lavora in connessione con il satellite SWIFT, che per primo ha dato l’allerta dell’evento cosmico che stava avvenendo.
I risultati delle osservazioni di TORTORA, di altri telescopi e di due satelliti saranno pubblicate sulla prestigiosa rivista Nature in un articolo firmato da tutti i gruppi che vi hanno contribuito, sul numero in uscita domani, 11 settembre.
“Un GRB è un evento catastrofico, che segna la morte per collasso sotto il proprio peso di una stella di grande massa, pari ad alcune decine di volte quella del nostro sole” spiega Adriano Guarnieri, capo del gruppo bolognese-russo.
“Il collasso è accompagnato dall’emissione di una quantità spaventosa di energia e dalla formazione di un buco nero. TORTORA ha potuto osservare l’evento, consegnandocene una immagine ogni sette centesimi di secondo circa: una risoluzione mai prima ottenuta al mondo! In pratica, TORTORA ha osservato i ‘vagiti’ iniziali conseguenti alla nascita del buco nero”- prosegue Guarnieri.
I GRB – gamma ray bursts o lampi gamma in italiano – costituiscono il fenomeno più energetico finora conosciuto dopo il Big Bang e possono durare da pochi centesimi di secondi a diverse decine di minuti. Sono fenomeni abbastanza frequenti – in tutto l’universo se ne osserva circa uno al giorno – ma non sapendo quando avvengono e dove, è molto difficile immortalarli.
TORTORA, che si differenzia dagli altri telescopi per il grande campo e per la risoluzione temporale, ha così, permesso di ottenere l’immagine più dettagliata mai raccolta.
“E’ stato come fare 13 alla schedina. Dopo due anni di lavoro per la costruzione e la messa a punto dello strumento e altri due di paziente ‘pesca’ nel cielo notturno delle Ande, finalmente il ‘pesce grosso’ ha abboccato”- racconta Adriano Guarnieri.
Il gruppo bolognese che ha realizzato TORTORA è costituito da Adriano Guarnieri, da Corrado Bartolini, Giuseppe Greco e Adalberto Piccioni del Dipartimento di Astronomia dell’UniversitC di Bologna e da Grigory Beskin, Sergey Bondar e Sergey Karpov dell’Accademia Russa delle Scienze. Il TORTORA è stato realizzato con un finanziamento di 30.000 Euro dell’Ateneo. “Qualche volta anche un finanziamento relativamente modesto può produrre risultati rilevanti” conclude Guarnieri.