Ventisette tra gli addetti agli sportelli e una dozzina tra i portalettere. Sono i lavoratori modenesi di Poste Italiane spa che rischiano il posto di lavoro a seguito delle ristrutturazioni e razionalizzazioni decise dall’azienda. Contro questi piani i sindacati Slp-Cisl, Failp-Cisal e Ugl-Com hanno proclamato uno sciopero nazionale delle prestazioni straordinarie e aggiuntive (la cosiddetta “flessibilità operativa”) a partire da lunedì prossimo 8 settembre e fino al 7 ottobre.
«Questa decisione giunge al termine di un lungo periodo nel quale l’azienda si è ostinata a non dare risposta alle rivendicazioni sindacali, che riguardano le difficili condizioni di lavoro del settore recapito e sportelleria, la carenza di personale, l’eccessivo ricorso alle trasferte e la mancata rivalutazione del salario legato alla produttività (premio di risultato) – spiega il segretario provinciale della Slp-Cisl Antonio Buongiovanni – Nella nostra provincia, per esempio, da un lato si dichiarano 27 esuberi nel settore della sportelleria, dall’altro nel periodo estivo abbiamo assistito a una forte riduzione del servizio con numerose chiusure di uffici postali che mai in anni passati erano stati interessati da quella che le Poste chiamano “razionalizzazione estiva”». A ciò si aggiunge la possibilità che a breve in tutto il paese, e inevitabilmente anche a Modena, l’azienda provveda alle chiusura per l’intero anno dei turni pomeridiani di alcuni uffici.
Per i sindacati la ragione di questa situazione è la carenza di personale allo sportello. «Diversi uffici lavorano ormai da tempo sotto organico – continua Buongiovanni – Addirittura molti colleghi sono rimasti soli in alcuni uffici postali della provincia e portano avanti il lavoro del personale che non viene mai assegnato».
Il segretario dei postali Cisl ricorda che il settore del recapito è già stato penalizzato dalle pesanti ristrutturazioni degli ultimi mesi e dal fatto che non sono stati rispettati tutti gli impegni previsti dagli accordi sulla riorganizzazione.
«A Modena, per esempio, il processo di ristrutturazione del recapito corrispondenza, che doveva rilanciarlo in un’ottica di libero mercato, si è tramutato nell’esternalizzazione di una parte di esso. Nei prossimi giorni Poste Italiane trasferirà una grossa fetta di prodotto a un’azienda che, in appalto, provvederà alla consegna di questa parte di corrispondenza sul territorio cittadino.
Ovviamente questo ci preoccupa molto – sottolinea il segretario della Slp-Cisl – È una scelta che mina la tenuta dei livelli occupazionali tra i portalettere, col rischio di un’ulteriore diminuzione i posti di lavoro da noi stimata, solo a Modena città, dalle dieci alle dodici unità». I sindacati si scusano fin d’ora con i cittadini se, a causa delle mancate prestazioni straordinarie, nei prossimi giorni aumenteranno le file agli sportelli e si diraderanno le consegne delle corrispondenze. Per questo Slp-Failp-Ugl invitano gli utenti a indirizzare eventuali lamentele alle direzioni di filiale di Poste Italiane spa.