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Filosofia: parata di ‘Marco Cavallo’ simbolo dell’addio al manicomio

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Nel 1973, all’interno del manicomio San Giovanni di Trieste, da comuni esperienze creative di artisti, studenti e degenti – e dalla capacità visionaria di Franco Basaglia, Vittorio Basaglia e Giuliano Scabia – nacque Marco Cavallo, una grande scultura mobile che divenne ben presto il simbolo della libertà e della possibilità di fare cadere i muri manicomiali. I quali caddero davvero di lì a pochi anni, nel 1978, per effetto della Legge 180 – la famosa Legge Basaglia – che, chiudendo gli ospedali psichiatrici, restituì diritti e dignità alle persone con disagio mentale.


A trent’anni dall’approvazione di quella legge, un laboratorio in programma sabato 20 settembre dalle 9 alle 20 al Cortile del Melograno di Modena celebra Marco Cavallo e invita i partecipanti del Festival filosofia a condividere con studenti, persone con disagio psichico, famigliari e volontari l’esperienza del colore e della fantasia per dipingere ancora dieci, cento, mille Marco Cavallo.

Il progetto nasce da volontari e utenti dell’associazione “Insieme a noi” e dagli allievi dell’Istituto d’arte “Venturi” di Modena, che hanno preparato grandi sagome di Marco Cavallo pronte per accogliere le più fantastiche e liberatorie idee pittoriche e creative dei partecipanti al Festival.
Il laboratorio, che metterà a disposizione pennelli, colori, bottoni, stoffe, tessere multicolore, sarà attivo per l’intera giornata di sabato 20 settembre, mentre domenica 21, dalle 14 alle 15, una grande parata di tutti i Marco Cavallo dipinti sfilerà per le strade di Modena.

L’iniziativa è coordinata dallo psicologo Matteo Cristiani, tutor all’istituto d’arte Venturi e collaboratore dell’associazione “Insieme a noi”, e Carlo Coppelli, docente di Discipline plastiche all’istituto Venturi, terapeuta, formatore e docente a contratto all’Università di Modena e Reggio Emilia.