Parte sabato 16 agosto la caccia di selezione al capriolo maschio effettuata solo da cacciatori autorizzati che si chiuderà il 30 settembre. Con la caccia al cinghiale, aperta dal 12 luglio, entrano nel vivo gli interventi di contrasto alla proliferazione di queste due specie a difesa dell’agricoltura stabilita dal calendario venatorio provinciale in conformità con quello regionale. Tra gli obiettivi del calendario spicca anche la maggiore tutela delle specie che presentano sensibili cali di popolazione a partire dall’allodola, poi il codone e canapiglia, fino a starna e il merlo.
«Le scelte contenute nel calendario – afferma Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente – puntano a coniugare la tutela delle specie in diminuzione senza trascurare le esigenze di protezione dei nostri prodotti agricoli, in particolare dei vigneti e delle coltivazioni di montagna minacciate dai cinghiali, come peraltro ci chiedono le associazioni agricole».
Dopo il via della caccia al capriolo, le date che scandiscono l’attività venatoria 2008-2009 prevedono dal 15 agosto anche l’addestramento cani (fino al 18 settembre) e dal 1 settembre la preapertura della caccia ma solo (e con limitazioni sui capi giornalieri) a cornacchia, grigia, merlo solamente nell’Atc Modena 2, tortora solamente negli Atc Modena 1 e Modena 2, ghiandaia e gazza ladra. Dal 21 settembre via alla caccia alla selvaggina stanziale come fagiani e lepri che vede impegnati oltre diecimila doppiette modenesi. Dal 1 ottobre la caccia al cinghiale sarà consentita sia con i metodi della braccata che della girata; dall’8 dicembre si potrà cacciare con limitazioni il beccaccino, la beccaccia e la volpe, mentre dal 1 gennaio al 10 marzo, infine, si tiene la caccia di selezione al daino ed alle femmine di capriolo.
La starna e la pernice rossa sono protette in tutta l’area dell’Atc Modena 1 e Modena 3, mentre nel Modena 2 è cacciabile esclusivamente la pernice rossa al di fuori delle aree collinari comprese nel progetto speciale di ripopolamento.
Nell’Atc Modena 2, inoltre, la pernice è cacciabile fino al 16 ottobre. Durante il periodo di caccia, per il merlo negli Atc Modena 1 e Modena 2 valgono le stesse limitazioni della preapertura: non più di cinque capi al giorno per cacciatore. Negli Atc la caccia al fagiano e alla lepre comune termina il 7 dicembre.
Le limitazioni per lo storno
Dal 1 settembre si potranno cacciare gli storni seppure con limitazioni, allo scopo di tutelare le produzioni frutticole e viticole nel territorio corrispondente al Comprensorio faunistico omogeneo di pianura, così come individuato nel Piano faunistico-venatorio provinciale 2007/2012 e composto dai seguenti comuni: Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Camposanto, Carpi, Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Fiorano Modenese, Formigine, Maranello, Marano sul Panaro, Medolla, Mirandola, Modena, Nonantola, Novi di Modena, Ravarino, San Cesario sul Panaro, San Felice sul Panaro, San Possidonio, Savignano sul Panaro, San Prospero, Sassuolo, Spilamberto, Soliera, Vignola.
Gli storni potranno essere abbattuti ma solo da appostamenti fissi e temporanei, senza l’uso di richiami vivi, a opera di cacciatori iscritti agli Atc provinciali o residenti in Regione Emilia Romagna e in azienda faunistico venatoria; si potranno abbattere non più di venti capi a giornata e non più di duecento nell’intera stagione, nelle giornate e negli orari previsti dal calendario venatorio provinciale. Dal 1 al 30 novembre in un raggio di cento metri da vigneti e frutteti. I capi abbattuti dovranno essere indicati nel tesserino regionale. La caccia potrà essere sospesa su richiesta dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica in caso di drastica diminuzione della specie.
Scattano i controlli della Provincia
Sono in tutto una ventina gli agenti del Corpo di Polizia provinciale della Provincia che hanno il compito di tenere sotto controllo qualcosa come 250 mila ettari di territorio: infatti, oltre alla superficie cacciabile, 160 mila ettari in tutta la provincia modenese, i vigili dovranno controllare il rispetto del regime di divieto di caccia nelle aree protette (circa 60 mila ettari), in quelle parti di campagna che i Comuni hanno dedicato allo sviluppo dei piani regolatori, in cui è vietato cacciare, e nelle aree rurali vicino ai centri abitati dove i sindaci hanno vietato la caccia.
Al loro lavoro si aggiungerà, soprattutto in montagna, quello del Corpo Forestale dello Stato; collaboreranno anche una quarantina di vigili ausiliari volontari provinciali nonché alcuni nuclei di Gev e le tre guardie venatorie degli Atc.
Tutte le cifre dei tre Atc modenesi
Nel modenese gli Ambiti territoriali di caccia (Atc) sono tre e hanno una dimensione complessiva di quasi 160 mila ettari. I confini degli Atc dividono il territorio orizzontalmente in tre parti: l’Atc Modena l (a nord, e riguarda la bassa pianura, da Carpi a Finale Emilia), l’Atc Modena 2 (quello centrale, copre la media pianura, tutta la collina e parte della montagna ovvero da Soliera a Pavullo) e l’Atc Modena 3 che è quello più a sud, in alta montagna. Ogni Atc è governato da un Comitato direttivo, l’organo di gestione, e da una assemblea dei soci.
In Emilia Romagna la suddivisione degli Atc va dai diciassette ambiti della provincia piacentina al solo Atc della provincia di Rimini. La provincia di Parma e quella di Ferrara sono suddivise in nove Atc, quella di Forlì in sei, quella di Ravenna in tre, e quelle di Bologna e di Reggio Emilia in quattro.
Le regole del calendario 2008/2009
In vista dell’apertura della caccia di domenica 21 settembre, i cacciatori modenesi stanno ritirando nei Comuni di residenza il tesserino regionale, un libretto dove ogni cacciatore deve trascrivere negli appositi spazi oltre la data, la sigla dell’Atc o Afv anche il tipo di caccia svolto quel giorno (da appostamento o vagante) e i capi abbattuti, sia la specie che il quantitativo. Pertanto i cacciatori trovano nei Comuni due calendari, da usarsi necessariamente assieme: quello regionale dovrà essere usato per le disposizioni regionali, quello provinciale espone solo le modifiche valide per il modenese.
Il calendario provinciale, inoltre, definisce anche le norme comportamentali per la salvaguardia dell’ambiente agricolo e forestale: quando e come si può entrate in un frutteto o in un campo coltivato, in una zona di rimboschimento o in un vigneto.
Definite anche le prescrizioni sulle armi. Confermato il divieto di utilizzare pallini di piombo durante la caccia all’interno delle Zone di protezione speciale (Zps le aree dichiarate di particolare pregio ambientale che nel modenese sono in tutto 15 (sei in montagna e nove in pianura). Il piombo dei pallini, infatti, ingerito dagli uccelli negli specchi d’acqua provoca un tipo di avvelenamento, chiamato saturnismo.
I fucili semiautomatici a canna liscia – in ottemperanza delle norme Unione europea – dovranno essere muniti di appositi limitatori di colpi che non potranno contenere più di due cartucce nel serbatoio. Per la caccia alla selvaggina stanziale, esclusi gli ungulati, la Provincia ha confermato il divieto all’uso di armi a canna rigata.
Per la caccia da appostamento temporaneo, inoltre, si possono usare solo strutture portatili prefabbricate: si può abbattere solo fauna migratoria.
L’identikit del cacciatore
Saranno meno di 10 mila le doppiette impegnate nella stagione venatoria che si apre nelle prossime settimane. Un numero che rimane costante negli anni con una leggera tendenza al calo (nel 2000 i cacciatori erano poco più di diecimila) dovuta principalmente all’età media sempre più alta: ora è di circa 59 anni, mentre solo il 5 per cento degli appassionati ha meno di 30 anni. Oltre la metà dei cacciatori ha più di 60 anni.
È questo l’identikit del cacciatore modenese fornito nel Piano faunistico venatorio della Provincia di Modena approvato nei mesi scorsi.
Sono soprattutto due i tipi di caccia praticati maggiormente: la caccia alla piccola fauna stanziale con il cane da ferma e la caccia agli ungulati che, sebbene scoperta solo di recente, sta raccogliendo un numero crescente di appassionati.
Il calendario venatorio provinciale è disponibile sul sito della Provincia di Modena nella sezione Politiche faunistiche.