”Ora il mio primo obiettivo è affermarmi in Serie A, ma nel calcio raggiunto un traguardo ce n’è subito uno più alto da conquistare: non mi pongo limiti”.
Vangelis, che idea ti sei fatto della Serie A e di quello che ti aspetta nella stagione alle porte?
“Per me questa è un’esperienza nuova: la Serie A l’avevo vista solo in televisione. Quando sono arrivato qui, il mio obiettivo era di arrivarci a giocare col Bologna: ora ci sono e, per me come per tanti altri giocatori, è una grossa opportunità. Spero di vivere una stagione molto positiva”.
Col Milan ne hai avuto un assaggio in Champions.
“Sì, con l’Aek ci ho giocato due volte in Champions League, ma la Serie A è un’altra cosa”.
Hai fatto un bellissimo girone di ritorno: cos’è cambiato rispetto alla prima parte dell’anno?
“Oltre al fatto che c’è molta differenza tra il campionato greco e quello italiano, all’inizio avevo anche qualche difficoltà con la lingua: per un difensore è ancora più importante comprendersi con i compagni. Col passare del tempo, ho capito come si gioca in una squadra italiana ed è migliorato anche il mio rendimento in campo”.
Come ti hanno accolto in Grecia dopo la promozione col Bologna?
“Tutti si sono congratulati: era un sogno non solo per me ma anche per la mia famiglia. Ora ho fatto un contratto per altri tre anni: sono molto tranquillo e contento”.
Ora qual è il tuo obiettivo?
“Ho letto sui giornali che il mister, e anche alcuni compagni come Marazzina, hanno detto che non si pongono limiti: sono d’accordo con loro, anche a me piace non mettere limiti. Chiaramente, è il mio primo anno in A e l’obiettivo è restarci, affermarmi nel calcio italiano. Però nel calcio non ci sono limiti: quando raggiungi un traguardo, ce n’è subito un altro più alto da conquistare, come in una scala. Mi piacerebbe riuscire a salire questa scala. E spero che anche quest’anno la squadra sia, come nella passata stagione, una famiglia: non è facile per una squadra creare un gruppo così unito, a maggior ragione in Serie A, e io mi auguro che questa squadra sia affiatata come l’anno scorso”.
E la Nazionale?
“Questa è una cosa che può succedere dopo: prima devo pensare a giocare bene nel Bologna, poi si vedrà”.
Il 18 agosto giocherete un’amichevole ad Atene con l’Aek.
“Sono contento: ho giocato quattro anni con l’Aek ed è stata una parte molto importante e bella della mia carriera. Di certo sarà l’impegno più duro di questo precampionato: spero che la squadra si possa comportare bene, è un grande test per tutti alla vigilia dell’esordio in Coppa Italia”.
Con l’arrivo di Britos aumenta la concorrenza difesa: sei preoccupato?
“No: anche l’anno scorso eravamo in quattro difensori centrali, dato che c’era anche Giubilato. Tutti lavoriamo per la squadra, siamo una famiglia e dobbiamo guardare solo al bene della squadra. Inoltre, la concorrenza è stimolante: ti spinge a lavorare meglio in allenamento”.
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