La Giunta comunale ha approvato, su proposta dell’assessore alla Città storica Mimmo Spadoni, un progetto relativo al primo stralcio della riqualificazione urbanistica di via Emilia Ospizio, nel tratto compreso indicativamente fra la piazza del Tricolore e la chiesa parrocchiale di San Francesco da Paola. Il progetto è parte di un intervento di riqualificazione che, nella fase preliminare approvata nel gennaio scorso, includeva la porta San Petro e la stessa piazza del Tricolore. Per consentire ulteriori approfondimenti tecnici legati ai flussi di traffico e all’attuazione del Piano della mobilità, questa seconda fase dell’intervento è stata posticipata.
“L’intervento su via Emilia Ospizio – spiega l’assessore Spadoni – rientra nel piano strategico per la valorizzazione della città storica e si preoccupa prima di tutto di estendere l’effetto città oltre la porta San Pietro, sulla via Emilia per Modena, in naturale consequenzialità con la riqualificazione in corso di via Emilia San Pietro. Ciò si realizza con la stessa filosofia e in analogia con quanto realizzato, dalla parte opposta dell’antica Mandorla, in via Emilia Santo Stefano, porta San Pietro e piazza Duca d’Aosta, quindi sulla via Emilia all’Angelo. L’estensione dell’effetto città coinvolge quindi con sempre maggiore incisività i quartieri della città ‘compatta’ e consolidata nei decenni, per una migliorare qualità della vita e delle relazioni, anche attraverso un miglioramento della qualità urbana e della sicurezza negli spazi pubblici dei quartieri. Per la via Emilia si supera il concetto di infrastruttura stradale per scegliere quello di struttura urbana più vivibile e attraversabile”.
Il progetto per via Emilia Ospizio è stato redatto dallo studio di architettura Acz ed è stato scelto da una rosa di sette lavori presentati da altrettanti giovani professionisti che hanno risposto all’invito pubblico dell’Amministrazione comunale.
Dopo l’approvazione del Preliminare, si è svolto un percorso di concertazione con la sesta Circoscrizione e i residenti, oltre che con l’assessore alla Mobilità Paolo Gandolfi e i tecnici dell’assessorato, con Act ed Enìa: varie loro osservazioni sono state recepite, arricchendo così il progetto.
L’intervento, che sarà avviato entro l’anno, distingue le principali scelte progettuali in merito ai singoli aspetti del verde, della mobilità pubblica e privata, delle pavimentazioni, dell’arredo urbano, dell’illuminazione pubblica e dei sottoservizi. L’importante iniziativa ha inoltre l’obiettivo di stimolare interventi da parte dei privati sui loro beni immobili, che si affacciano sulla via Emilia Ospizio, al fine di rendere sempre più omogenea e compiuta la riqualificazione del comparto.
ESTENSIONE – E’ stata ampliata, anche su richiesta della Circoscrizione, la lunghezza del tratto preso in considerazione dal progetto di riqualificazione, spostando il limite da via Cagnoli (come indicato nel progetto preliminare) a via Malaguzzi, all’altezza della chiesa parrocchiale di San Francesco da Paola. Si passa quindi da un tratto da 750 a un tratto di 900 metri, con un investimento di un milione e 200mila euro (con un conseguente aumento di 330mia euro rispetto al previsto). Tale modifica risulta fortemente giustificata dall’idea di coinvolgere nel progetto di riqualificazione il tratto più degradato della strada in corrispondenza del passaggio del cavalcavia di via del Partigiano, ed integrando nel progetto il tratto corrispondente alle aree di fronte alla chiesa.
All’aumento dell’area di intervento contribuisce anche la definizione di una maggiore dimensione in larghezza della superficie pavimentata nel lato sud, a seguito dell’integrazione in quest’ultima della pista ciclabile, che condivide la stessa tipologia di pavimentazione prevista per il percorso pedonale.
MOBILITA’ – Si ridisegna l’ingresso alla città valorizzando le percorrenze pedonali e ciclabili, creando un senso di maggiore urbanità, attualmente sfavorite a favore del flusso di autovetture, ed agevolando i mezzi pubblici, per incentivarne l’utilizzo. Più in generale punta al riordino della sezione stradale attuale per un nuovo concetto di fruibilità, vivibilità e percezione degli spazi, sia in senso pubblico che privato. Il progetto riorganizza la sede carrabile, prevedendo due corsie di scorrimento nei due sensi per le autovetture ed una corsia preferenziale dedicata agli autobus sul lato dell’ingresso al centro città; inoltre sui bordi riorganizza i percorsi pedonali e ciclabili, restituendo un tracciato in cui viene invertita la gerarchia e la percezione estetica a favore dei bordi strada, restituendo di fatto un percorso pedonale più largo sul lato sud. Il lato sud inoltre ospita un percorso ciclabile in rilevato della larghezza di circa 120 centimetri, separato dal percorso pedonale dalla linea delle aiuole ma in continuità per quanto attiene pavimentazione e percezione; si tratta di un percorso lineare e senza interruzioni, salvo rare eccezioni sui bordi strada dovute agli innesti laterali. Il lato nord presenta una sezione minore poiché la pista ciclabile è collocata in sede stradale, entro la corsia dedicata agli autobus.
A seguito di valutazioni con i tecnici di Act ed in merito agli obiettivi generali del Pum, è stata abbandonata l’ipotesi di due micro-rotatorie a raso agli incroci di via Sani e via Melato. Si costruirà invece una vera e propria rotatoria in corrispondenza di via Sani, del diametro adeguato per consentire il passaggio dei mezzi pubblici articolati.
All’incrocio con via Melato, invece, non vi sono probabilmente gli spazi tecnici adeguati per realizzare una rotatoria. Sono però previsti ulteriori approfondimenti e qualora non fosse possibile realizzarla interamente sul suolo pubblico, non si esclude il coinvolgimento di spazi privati. Su richiesta della stessa Circoscrizione, si è deciso inoltre di intervenire su tutti gli incroci relativi alle immissioni stradali, nonché su tutti i passi carrai coinvolti nello sviluppo planimetrico del tratto, con l’obiettivo di armonizzare e rendere più funzionale l’intervento.
VERDE – Il progetto mira al recupero dell’immagine della strada alberata e alla riqualificazione della situazione esistente sui bordi. La via Emilia ed il carattere del tracciato storico vengono percepiti anche e soprattutto grazie al verde: il progetto mira pertanto al recupero dell’immagine della strada alberata e alla riqualificazione della situazione esistente sui bordi. Le scelte progettuali in merito prevedono due tipi di interventi: nuove piantumazioni ed integrazione delle alberature e ridefinizione delle aiuole (nuovi elementi protettivi per apparato radicale alto).
Rispetto al Preliminare, ora è aumentato il numero di piantumazioni previste, a seguito della migliore definizione del filare alberato e di valutazioni sulle singole aree coinvolte. In particolare il progetto prevede la messa a dimora di 70 nuovi alberi, lo spostamento di 19 tigli (a seguito della ridefinizione della carreggiata nei tratti in cui la posizione delle alberature crea un restringimento eccessivo) e la manutenzione dei restanti 137 alberi attualmente esistenti. In totale saranno presenti su questo tratto 207 alberi. Nel progetto si prevede inoltre la messa in opera di un impianto di irrigazione per le alberature.
ARREDO URBANO – Rispetto agli obiettivi del progetto preliminare è stata implementata la dotazione di arredo urbano in genere. Il progetto propone un ampliamento degli spazi fruibili, nell’intenzione di recuperare un valore di relazione insito nei caratteri di un’area strategica tra città storica e periferia. I due lati strada definiscono, secondo il progetto, spazi autonomi e percorribili in maniera differenziata, con una particolare attenzione verso le diverse attività che si affacciano sui bordi. In particolare il lato sud, che presenta il maggior numero di attività pubbliche ed una percorrenza più intensa, si caratterizza per un maggiore potenziamento dello spazio fruibile proprio in ragione di tale uso preferenziale.
Sono inoltre introdotti nuovi elementi, quali cippi antintrusione, per evitare il parcheggio di autovetture negli spazi dedicati ai percorsi ciclopedonali.
ILLUMINAZIONE – Il tratto di via Emilia Ospizio è attualmente illuminato solamente su un lato della strada. Il progetto prevede la realizzazione ex-novo dell’intero impianto di illuminazione pubblica stradale e pedonale, utilizzando criteri di armonizzazione dell’intervento e di migliore efficienza del sistema proposto, ed aumentando il numero dei corpi illuminanti previsti precedentemente, a seguito della riduzione del passo di posa. Gli attuali corpi illuminanti verranno riutilizzati per l’estensione dell’impianto di illuminazione pubblica lungo altri assi stradali.
Nello sviluppo delle due fasce laterali sono inseriti i nuovi corpi illuminanti, posti ad intervalli regolari in occasione degli spazi fra le aiuole; sistemi a palo caratterizzati da un’altezza di 4-6 metri, che consentono ai corpi illuminanti a fascio integrato (uno diretto alla sede carrabile, uno al percorso pedonale) di rimanere al di sotto del filo inferiore delle chiome delle alberature esistenti. Il posizionamento a distanza il più possibile regolare e ravvicinata permette di disegnare ulteriormente il rettifilo stradale sottolineando, in accordo con le alberature, il tratto della via Emilia; nelle ore notturne tale soluzione rende il tratto stradale fortemente riconoscibile oltre che maggiormente fruibile e sicuro, sia per la percorrenza veicolare che per quella ciclabile e pedonale.
SOTTOSERVIZI – A seguito degli incontri con Enìa è emersa la necessità di ridefinire le caditoie ed il sistema di deflusso delle acque bianche. Nonostante non siano previsti sostanziali interventi di manutenzione sulle reti fognarie esistenti (come in seguito meglio specificato) o la creazione di tratti ex-novo, il progetto prevede la creazione di tratti di raccordo tra le nuove caditoie ed il tratto di fognatura esistente, allo scopo di rendere più funzionale e razionale il sistema, e la sua manutenzione. Si interviene quindi su sistema fognario, rete telefonica e appunto illuminazione.