Andavano a caccia di cinghiali di notte abusivamente, ma sono stati sorpresi dalla Polizia provinciale che ha sequestrato i fucili e denunciato i responsabili, contestando la violazione al divieto di caccia, attualmente chiusa, nonché il porto abusivo d’arma da fuoco.
Si tratta di due diversi episodi avvenuti di recente nello stesso giorno nella zona di Monteombraro di Zocca con il coinvolgimento di tre cacciatori. Nel primo gli agenti, durante un servizio di vigilanza notturna, hanno notato un’auto con due persone a bordo che percorreva un campo perlustrando con i fari i dintorni, presumibilmente alla ricerca di selvaggina. A bordo c’erano due persone con una carabina munita sia di ottica che di faro applicato direttamente alla canna per illuminare il bersaglio contemporaneamente al puntamento. L’arma era carica con colpo in canna ed altri tre proiettili nel caricatore. Ai due cacciatori, peraltro conosciuti dagli agenti accertatori, veniva chiesto di mostrare documenti d’identità, porto d’arma e patente di guida, ma entrambi ne erano sprovvisti. A quel punto gli agenti di polizia procedevano al sequestrato dell’arma.
Pochi minuti dopo gli stessi agenti hanno notato una luce in mezzo alla vegetazione, distante diverse decine di metri, provenire da un punto dove era stata segnalata una postazione, probabilmente allestita ad uso bracconaggio.
Il cacciatore portava una carabina carica con colpo in canna ed altri due proiettili nel serbatoio, munita di ottica di ingrandimento e di un faro portatile. Sprovvisto del porto d’armi, il cacciatore ha dichiarato di essere un selettore autorizzato a collaborare per il piano di controllo del cinghiale, ma l’autorizzazione della Provincia, che in effetti possedeva, non era valida per quella sera ed è stata ritirata. Così anche per questo terzo cacciatore è scattato il sequestro del fucile e la denuncia.
Dal 12 luglio la Provincia ha autorizzato la caccia di selezione al cinghiale ma secondo precise modalità organizzative che devono essere rispettate da tutti i cacciatori.