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F1, GP d’Ungheria, Ferrari: Budapest, una pista dai sorpassi difficili

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Budapest è cambiata molto da quando ha ospitato per la prima volta la Formula 1 nel 1986, quando era quasi simbolo di uno stile di vita “esotico” oltre la Cortina di Ferro. La Scuderia Ferrari Marlboro ha vinto cinque volte in questi 22 anni, e due di queste vittorie risaltano in modo particolare: nel 1989, Nigel Mansell vinse partendo dal dodicesimo posto sulla griglia di partenza, un fatto che contraddice le caratteristiche di questa pista, dove i sorpassi sono difficili, e nel 1998, Michael Schumacher vinse con un’inusuale strategia di tre soste ai box. Il tedesco è stato anche l’ultimo pilota della Scuderia del Cavallino Rampante a vincere all’Hungaroring nel 2004. Con un’altra macchina, Kimi Raikkonen vinse l’anno seguente.


Tornando al presente, la Ferrari arriva a Budapest dopo due week end di gare tutt’altro che perfetti, specialmente quello dell’ultimo Gran Premio, in cui il team non è stato abbastanza competitivo per lottare per la vittoria. Dopo Hockenheim, la squadra ha condotto una serie di verifiche intensive ed esaurienti, sia a casa a Maranello, sia durante i quattro giorni di test a Jerez de la Frontera, per capire cosa ci fosse dietro il magro bottino della gara. Le analisi dei dati sono state al primo posto in agenda all’interno della Gestione Sportiva e c’è stata una comunicazione quotidiana fra l’azienda e la pista spagnola per un costante scambio di opinioni. Un grande sforzo è stato fatto attraverso le analisi, con la squadra che ha condotto una serie di comparazioni sulle diverse opzioni di messa a punto, così come le parti meccaniche ed aerodinamiche che sono state sviluppate nelle ultime sei settimane. A causa delle alte temperature, sia atmosferiche che della pista, e della natura abrasiva dell’asfalto della pista, queste analisi non possono tracciare un disegno chiaro. Tuttavia, comparando i test in coerenti condizioni di temperatura e vento -specialmente quelli effettuati da Kimi giovedì- una approfondita analisi è stata comunque possibile. La sintesi di questi risultati è che ad Hockenheim non c’era un effettivo problema con la macchina, l’assetto non era peggiore di quello delle precedenti gare: la maggiore differenza è stata riscontrata nelle mescola degli pneumatici e per una serie di ragioni, Kimi Raikkonen e Felipe Massa non sono stati in grado di sfruttare al meglio le gomme durante la gara di domenica, anche se un piccolo segnale di questo problema era già emerso nel corso dei due giorni di prove e qualifiche.

“Nonostante i risultati negativi delle ultime due gare, la Scuderia non è affatto in crisi” afferma il Direttore generale della Gestione Sportiva, Stefano Domenicali. “La squadra continua a dominare la Classifica Costruttori e teoricamente, uno dei nostri piloti può tornare in cima alla classifica già da domenica sera. Abbiamo un punteggio simile a quello dello scorso anno, abbiamo vinto metà delle gare e ottenuto metà delle pole positions. Come non ci sentivamo imbattibili dopo la vittoria del GP di Francia, così adesso non ci sentiamo sconfitti dopo il GP inglese e quello tedesco. L’intera squadra sta facendo il massimo per ribaltare questa situazione. Abbiamo rimontato diverse volte, e nei fatti siamo sempre emersi come squadra tra le migliori a fine stagione, anche in condizioni peggiori di quelle di adesso. Se guardiamo dov’era la Ferrari nel 2007, dopo dieci gare, ora siamo in una posizione migliore, c’è ancora una gara da correre, che ci dà l’opportunità di rimontare”.

Le caratteristiche dell’Hungaroring sono note a tutti: il tracciato infatti richiede, come a Monaco, la migliore configurazione aereodinamica e la Bridgestone porterà le stesse gomme che ha portato nel Principato, chiamate “morbide” e “super-morbide”. La F2008 è stata molto competitiva su questo assetto, quindi non c’è ragione per la quale non possa esserlo anche nel prossimo fine settimana. Come sempre, un’ottima performance nelle qualifiche è un passo fondamentale sulla strada della vittoria, considerando le difficoltà nei sorpassi di questo circuito, ma ancora, riguardando a Monaco, le Ferrari sono state molto competitive con le gomme super morbide usate per il giro veloce. Solitamente, in gara sono previste due soste ai box, anche se lo scorso anno alcuni piloti ne hanno fatte tre, e iniziare la gara dalla parte pulita del tracciato può essere un vantaggio significativo in una pista che è sempre sporca fuori dalla traiettoria. Ci vuole tempo per pulirla, e i residui sulla pista possono provocare usura delle gomme nel primo giorno di prove, che tende a diminuire man mano che il week end prosegue. Per quel che riguarda i motori, Kimi ne avrà uno nuovo per questa gara mentre Felipe utilizzerà per la seconda volta quello usato in Germania.

Domani, Luca Badoer effettuerà lo shakedown a Fiorano delle macchine che verranno usate a Budapest. Per la prima volta nel week end di gara, la F2008 verrà completata, fra gli altri nuovi componenti, dalla copertura ad “incudine” del motore, dopo che Massa ha riscontrato dei benefici a Jerez. La squadra viaggerà verso l’Ungheria con la consueta determinazione per raggiungere la vittoria, con l’incentivo di cercare di andare in vacanza con un bel risultato alle spalle.