Ultima seduta del consiglio comunale prima del periodo di ferie, dedicata in particolare alla costituzione della Stu, la società di trasformazione urbana che servirà a abbattere e ricostruire il palazzo di via Circonvallazione 189. E’ stato questo l’ultimo punto trattato.
Nella prima parte invece, dopo il rinvio, chiesto e accordato, delle interrogazioni ai punti 1 e 2, dei consiglieri Menani della Lega e Corrado Scalabrini per Democrazia è libertà La Margherita, per l’assenza dell’assessore Morini designato a rispondere, è stata affrontata l’interrogazione del consigliere Ugo Liberi di Forza Italia Pdl riguardante i Palazzi gialli del condominio I Gerani, già alle cronache per i problemi di sicurezza e ordine pubblico. In questo caso Liberi ha manifestato preoccupazione per problemi pratici legati alla sicurezza del cantiere, non ancora concluso nonostante la presenza di numerosi occupanti nel palazzo: in particolare ha denunciato buche nella pavimentazione, coperte con rimedi di fortuna, la presenza di una sorta di latrina a cielo aperto, alcune baracche di servizio al cantiere contenenti bombole, la totale assenza di recinzione, obbligatoria per i cantieri in corso. Liberi ha chiesto se e come il Comune di Sassuolo intenda attivarsi per garantire la sicurezza e il decoro in quest’area.
Ha risposto il sindaco Pattuzzi, ripercorrendo in parte le vicende relative al palazzo, dove i primi controlli avvennero nel 2004, poco dopo l’insediamento dell’attuale giunta. Un cantiere dalla storia lunghissima, bloccato da problemi della società costruttrice quando era ormai prossimo alla conclusione. Nel frattempo però sono cominciate le occupazioni di alloggi che hanno portato a una situazione di irregolarità. Dal novembre 2007 il Comune ha emesso sei ordinanze riguardanti sicurezza, igiene, sospensione dei lavori, divieto di utilizzo delle abitazioni, fino al decreto di sequestro dell’8 maggio scorso ad opera della Procura della Repubblica, per 56 alloggi non occupati, che sono stati sigillati. Lo stesso decreto ha però consentito a chi già si trovava nello stabile di rimanere. L’amnministrazione allora ha lavorato per ordine e sicurezza nella zona, chiudendo i passaggi dal condominio al Parco Le Querce e ad altre zone, migliorando l’illuminazione dell’area. Sull’area cortiliva che è occupata da materiali di cantiere la polizia municipale svolge periodici controlli, ma anche sul cortile insistono proprietà diverse che richiedono molteplici interventi. Per quanto riguarda il palazzo I Gerani pochi giorni fa l’architetto incaricato dalla proprietà ha ribadito l’intenzione di ultimare i lavori. Nel caso non si proceda il Comune, interessato all’evoluzione anche in quanto proprietario di venti alloggi in questo stabile, si adopererà per interessare chi possa intervenire, in particolare gli istituti di credito.
Il consigliere Liberi si è dichiarato insoddisfatto della risposta, perché non ha toccato i temi della sicurezza che erano oggetto dell’interrogazione ma il più generale problema amministrativo e procedurale riguardante lo stabile, mentre la richiesta era per un intervento pratico e immediato.
Il punto successivo riguardava un’interrogazione del consigliere di An Pdl Luca Caselli a proposito dell’accattonaggio molesto nel centro della città e in prossimità dei supermercati. E’ sempre più rilevante, ha spiegato Caselli, la presenza di cittadini extracomunitari di origine africana che cercano di vendere merce ai passanti in centro. Altri nei piazzali dei supermarket si offrono di riportare il carrello della spesa in cambio dell’euro di cauzione. Secondo il consigliere Caselli in diverse occasioni la insistenze di questi soggetti diventano moleste, soprattutto all’indirizzo di donne e anziani. Risulta evidente, ha spiegato, che dietro c’è un’organizzazione che bisognerebbe individuare. Più in generale c’è un problema di degrado del centro storico, dovuto alla presenza massiccia di persone dedite a questa attività. Caselli ha ricordato anche il problema relativo ai parcheggiatori abusivi in alcuni piazzali, come nel caso di via Radici in Piano. Ha invocato il ricorso a leggi sulla sicurezza che anche il governo sta promuovendo e a regole già esistenti, come quelle sul codice della strada che consentono di intervenire nei riguardi dei parcheggiatori.
Il sindaco Pattuzzi ha ricordato che il regolamento di Polizia Municipale vieta l’accattonaggio e le altre pratiche descritte e che i controlli dei vigili vengono regolarmente svolti. A testimonianza ha portato i numeri: 38 interventi effettuati nei primi sei mesi del 2008, l’ultimo pochi giorni fa che ha portato al fermo di tre parcheggiatori abusivi, uno dei quali è risultato già arrestato e con foglio di via, contro i sette del 2007. Intensificheremo ancora il lavoro, ha spiegato il sindaco, rilevando però il ricorrente problema relativo ai mezzi e organici a disposizione delle forze dell’ordine. Nel caso di uno degli ultimi fermati un piantonamento di 24 ore ad opera dei vigili sassolesi presso la Questura di Modena, non è bastato a rendere effettiva l’espulsione e il cittadino straniero è nuovamente uscito.
Luca Caselli ha convenuto sul problema dell’impunità, che è di livello nazionale, ma ha chiesto che i controlli siano giornalieri e costanti sulle stesse attività e nelle stesse situazioni, in modo da scoraggiare in modo definitivo queste attività. Caselli si è dichiarato insoddisfatto della risposta.
Ancora Luca Caselli, An Pdl, ha interrogato la giunta a proposito della situazione di degrado del parcheggio di Sassuolo 2. E’ diventato una sorta di dormitorio abusivo, ha detto, dove di notte succede di tutto. E’ un parcheggio in parte pubblico dove sono assolutamente necessari interventi coercitivi che riportino una situazione di ordine e pulizia,. Attualmente utilizzare quel parcheggio comporta rischi di ordine pubblico e la vista di un degrado che peggiora sempre. Caselli ha chiesto come intenda procedere il Comune.
Ha risposto ancora una volta il sindaco Pattuzzi, confermando che la situazione delle presenze notturne nel parcheggio è preoccupante. Provvedimenti sono stati presi, ha ricordato, tra cui l’installazione di una migliore illuminazione e di porte da chiudere nelle ore notturne, chiusure insufficienti perché facilmente apribili dall’interno a causa delle normative di sicurezza. La Polizia municipale ha trovato spesso persone che bivaccavano in questi spazi di notte, molte di nazionalità italiana. Per il Comune di Sassuolo è un parcheggio di grande importanza strategica: trecento posti a ridosso del centro storico, quindi sono allo studio interventi che lo rendano fruibile al meglio. Fra le ipotesi a lungo termine, l’inserimento in collegamento alla gestione del futuro parcheggio sotterraneo di piazza Libertà, più a breve un lavoro che coinvolga anche attività commerciali della zona, con l’obiettivo finale comunque di dotare la struttura di un operatore che controlli la situazione ed effettui la pulizia.
Luca Caselli ha preso atto dei progetti esistenti, chiedendo però che nel frattempo si trovino rimedi rapidi, in attesa dei quali si è dichiarato insoddisfatto.
Il punto numero 6 e il punto 7 sono stati rinviati in accordo con il consiglio comunale.
Il punto 8 riguardava una variante al piano particolareggiato del comparto edilizio 14 lungo via Radici in Piano.
L’assessore all’urbanistica Ruggero Cavani ha illustrato le variazioni richieste, che non comportano aumenti né spostamenti di cubatura residenziale, ma solo un passaggio da commerciale a direzionale per 227 mq., il ridisegno di alcuni spazi, uno in corrispondenza di un’opera che viene identificata come la torre, gli altri per un diverso disegno di verde, spazi di parcheggio e pista ciclabile. Un’opera che Cavani ha giudicato funzionale anche al miglioramento estetico dell’insediamento edilizio, che viene dotato di uno spazio verde con piante sul fronte-strada. Oltre al passaggio già effettuato in commissione urbanistica le varianti hanno già ottenuto i pareri favorevoli degli enti interpellato, dall’Arpa all’Ausl.
Sul punto è intervenuto il consigliere Ugo Liberi di Forza Italia Pdl lamentando l’eccessivo numero di varianti subite dal progetto a partire dalla prima stesura. Il disegno iniziale aveva una logica, ha spiegato, che adesso si sta perdendo per una serie di cambiamenti su cui esprimo forte perplessità.
Anche Gabriele Giovanardi, del Gruppo Misto, ha sottoscritto le parole di Liberi chiedendo maggior rigore e attenzione da parte del Comune nel concedere tante varianti al piano iniziale.
Gian Francesco Menani, della Lega Nord, ha notato che sarebbe stato utile e possibile riqualificare l’intero comparto, includendo anche una vicina zona di case popolari che hanno bisogno di essere recuperate e ha criticato la posizione scelta per gli spazi verdi.
La variante è passata col voto favorevole di Sindaco, Comunisti Italiani, Pd, Lisa Sentimenti, Nicola Caserta del Gruppo misto, Tincani di Uniti per Sassuolo La Margherita, Scalabrini di Democrazia è libertà La Margherita.
Contrario Menani della Lega Nord.
Astenuti Forza Italia Pdl, An Pdl e Popolari Liberali.
Il punto 9 era dedicato al rilancio del Trasporto pubblico locale. Il consiglio comunale di Sassuolo, come tutti gli altri Comuni titolare di una quota societaria in Atcm e Agenzia per la mobilità, era chiamato a ratificare i passi decisi per questa operazione, che riguardano in particolare la presa d’atto di una scissione patrimoniale fra Atcm e Amo, che vede il conferimento delle reti e dei beni all’Agenzia, il parere da esprimere sul rinnovo del contratto di servizio ad Atcm per il periodo 2009/2011, l’opportunità di cedere a un partner industriale mediante gara il 49 per cento di Atcm.
Viene corretta la scelta fatta inizialmente, spiega il sindaco Pattuzzi, di mantenere ad Atcm la titolarità di diversi beni, tra cui sedi e mezzi che ora, decidendo l’ingresso di un partner privato, vengono invece assegnati all’Agenzia totalmente pubblica, come prevede la legge. Le stesse disposizioni sono già state approvate in molti consigli comunali, essendo richiesto il consenso di tutti i soci.
Il sindaco ha anche ricordato che come per altri tipi di servizi, probabilmente anche per il trasporto pubblico locale il destino è quello di concentrazioni in poche società di maggiori dimensioni, sul modello di quanto avvenuto in altre regioni.
Sul punto è intervenuto Corrado Scalabrini ricordando come la voce in capitolo del Comune di Sassuolo sul tema trasporto pubblico, dopo queste operazioni di fusione e rimodulazione, diventi di scarso valore. Il fatto poi che certe decisioni appaiano già prese prima di queste approvazioni, pare irrispettoso nei confronti dei consigli comunali, ha detto. Atcm, ha concluso, deve recuperare competitività, non nascondere i problemi dentro queste operazioni.
Luca Caselli di An Pdl ha ribadito che i problemi di Atcm sono forti: se fosse un’azienda privata , ha spiegato, avrebbe già portato i libri in tribunale. Con queste decisioni invece confermiamo di fatto un monopolio a favore di un’azienda che non adempie agli obblighi previsti nei confronti dei cittadini e utenti. Primi fra tutti quello della sicurezza viste le tante situazioni di pericolo sui passaggi a livello cittadini a Sassuolo. Gli utenti sono mal serviti e i problemi restano a un costo che diventerà maggiore.
Anche per Gian Francesco Menani, Lega Nord, si cerca di salvare per i capelli un’azienda già fallita.
La deliberazione relativa al rilancio del trasporto pubblico locale sono state approvate con i voti del Sindaco, Comunisti italiani, Pd, Lisa Sentimenti, Caserta del Gruppo Misto, Tincani di Uniti per Sassuolo La Margherita. Contrari Giovanardi del Gruppo Misto, Popolari Liberali, Forza Italia Pdl, Lega Nord, Alleanza Nazionale Pdl.
Non ha partecipato al voto Corrado Scalabrini, Democrazia è libertà La Margherita.
Il decimo e ultimo punto riguardava i primi passi per la costituzione della Società di trasformazione urbana (Stu) individuata come mezzo per arrivare all’abbattimento e ricostruzione del palazzo di via Circonvallazione 189.
Sul tema della riqualificazione urbana, ha spiegato il sindaco Pattuzzi, abbiamo lavorato molto, sottoscrivendo in particolare protocolli con la Regione per quanto riguarda sostegno anche economico in iniziative che riguardano sicurezza e decoro urbano di questa zona. Fra le possibilità previste dalla legge c’è anche la costituzione della Stu, Società di trasformazione urbana, che permette l’unione di pubblico e privato per iniziative che riguardano progetti specifici della città.
L’oggetto unico di questa iniziativa è il palazzo di via Circonvallazione 189, un pericolo per le sue condizioni e un problema per le presenze e attività non regolari che ospita. Il percorso della Stu parte dai primi atti formali: uno studio di fattibilità dell’intervento, uno schema di statuto e di convenzione, uno schema di patti parasociali. Il passo successivo è un bando di gara che individua eventuali partner privati che partecipino alla Società di trasformazione Urbana Braida, per un massimo del 49 per cento di un capitale complessivo che ammonta a 4,9 milioni di euro. Potrebbero partecipare anche i proprietari attuali, tenendo però conto che i nuovi alloggi che si andranno a costruire avranno superficie (e quindi probabilmente costo) almeno doppia rispetto ai mini-appartamenti attuali, con l’obiettivo di destinarli a giovani coppie, anziani, famiglie.
La Stu dà la possibilità di intervenire in un edificio senza realizzare esclusivamente strutture di funzione pubblica, come è invece obbligo per il Comune. Ha le facoltà del Municipio tra cui quella dell’esproprio, agisce per il resto come una società privata, con la snellezza delle procedure che le è propria.
E’ l’unica strada, ha sottolineato Pattuzzi, per intervenire su uno stabile che un privato non riuscirebbe a risanare. L’operazione non avrà probabilmente ritorno economico, ma nemmeno perdite, il capitale verrà recuperato. Non ci aspettiamo quindi soci privati attirati dall’obiettivo del lucro, ma crediamo che esistano imprenditori a Sassuolo interessati all’aspetto sociale dell’operazione, che potrebbero assumersi insieme a noi l’impegno di riqualificare questa parte della città, dando seguito all’approvazione per le azioni dell’amministrazione manifestata già in occasione dello sgombero di via San Pietro 6.
In futuro questa o altre Stu potrebbero occuparsi di casi analoghi: via Adda, il condominio Ginko o per altri motivi l’ex Cantina Pedemontana. E’ una scommessa non facile, ma non vediamo alternative altrettanto valide.
Paolo Vincenzi di Forza Italia Pdl ha manifestato perplessità sull’operazione. Il Comune finisce in conflitto di interessi con se stesso, spiega Vincenzi, trovandosi azionista e controllore della stessa società. Impossibile pensare a un controllo effettivo. Non si troveranno privati disponibili, il bilancio arriverà al massimo al pareggio e non crediamo ai benefattori disinteressati, specie in questo difficile momento per l’economia. Sicuramente ci sono speculatori in agguato che seguono questa vicenda e in generale tutta l’operazione appare nebulosa e non ci convince.
Luca Caselli di An Pdl ha giudicato condivisibile l’obiettivo di fondo, l’abbattimento e ricostruzione di questo stabile. Esistono però altre strade, ha detto, e arriveranno normative sulla sicurezza adeguate da parte del governo di cui servirsi. Invece scegliamo di fare l’ennesima società, con quello che comporta in termini di spese e struttura. Il Comune sta diventando sempre più un’immobiliare in conflitto con le attività private del settore. Non voglio fare il processo alle intenzioni ma vedo un netto cambio di direzione, un ammorbidimento rispetto alle scelte fatte per via San Pietro.
Massimo Benedetti dei Popolari Liberali ha sottolineato che pur essendo condivisibile l’obiettivo, i modi appaiono in parte inadeguati. Tecnicamente, ha detto, siamo davanti a uno strumento ineccepibile già usato da molti Comuni, ma per progetti a più ampio respiro. Qui invece siamo di fronte a una mera operazione immobiliare come avrebbe potuto farla un privato. E’ un’operazione non redditizia che non interesserà agli investitori, va in direzione opposta a quello che da sempre auspichiamo, cioè spazio all’iniziativa privata e il Comune che mantiene la funzione di controllo. Si potrebbe in alternativa favorire l’intervento di un privato incentivandolo con concessione di altri spazi e aree edilizie altrove.
Nicola Caserta del Gruppo Misto ha invece manifestato approvazione per le parole del sindaco. Il privato, ha detto, si muove solo con logica di profitto, ma mi sembra giusto il richiamo del sindaco alla responsabilità sociale di chi ha la possibilità di contribuire. Respingo la logica del denaro come unico obiettivo e credo che esistano anche persone ricche interessate all’aspetto sociale.
Gabriele Giovanardi del Gruppo misto ha ricordato che ci troviamo di fronte a problemi derivati da scelte urbanistiche sbagliate. Mi lascia perplesso, ha detto, il cambio di strategia rispetto all’intervento in via San Pietro. Difficile pensare a un partner privato se non ci sono utili.
Annalisa Sibani del Pd ha ripercorso l’evoluzione urbanistica della zona. Vennero realizzati inizialmente piccoli alloggi, ha ricordato, per dare un posto ai tanti pendolari che lavoravano nella ceramica provenienti dalla montagna o dal sud. Era la scelta giusta per l’epoca. Negli anni Ottanta poi è cominciato l’acquisto da parte di privati e l’affitto ha reso bene a molti sassolesi, poi negli anni Novanta sono entrati i cittadini extracomunitari e si è arrivati a un Duemila in cui redditizi sono i subaffitti. Il territorio si trasforma, la scelta urbanistica fatta all’epoca era quella richiesta e anche l’arrivo degli immigrati non dipende da scelte amministrative ma da richiesta di mano d’opera nelle aziende sassolesi.
E’ compito nostro come consiglieri fare della Stu uno strumento utile e non un luogo di riciclaggio per politici di professione. Chiederei anche un richiamo alla responsabilità delle banche che fino al 2007 hanno continuato a concedere mutui e prestiti per alloggi in questo stabile, pur conoscendone la situazione.
Claudio Lodesani del Pd ha aggiunto che ritiene giusto impegnare i privati in un’azione sociale. Siamo di fronte a una strada tutta nuova, diversa da quella percorsa in via San Pietro, anche perché non è possibile realizzare dovunque sedi comunali. Va ricordato che in via Circonvallazione 189 non ci sono solo malavitosi ma anche numerose famiglie in attesa di una soluzione.
Per Claudia Severi di Forza Italia Pdl una spa è per definizione una società con fine di lucro e quindi gli imprenditori non saranno disposti a rischiare per nulla. Secondo Severi si intravede un disegno più complessivo che potrà andare a includere via Adda e lo spostamento della Coop. C’è insomma, dice, un progetto molto diverso dietro. Il Comune i investirà intanto 2,5 milioni di euro per entrare in una società con obiettivi poco chiari. Anche la nuova destinazione del palazzo non convince e lascia aperta la porta alla creazione di un nuovo ghetto simile al precedente.
La parola chiave, ha detto Corrado Scalabrini di Democrazia è libertà La Margherita, è concretezza. Si costituisce una spa per affrontare la questione riguardante via Circonvallazione 189. Se stiamo ai fatti per ora non c’è altro e tutte le legittime domande che emergono saranno oggetto del dibattito successivo. Ma sul punto in oggetto non si può non essere d’accordo.
Il Sindaco Pattuzzi ha ripreso la parola per fornire alcune risposte alle perplessità avanzate. Questa, ha detto è la soluzione per un pezzo di città che attualmente non ha valore. E’ un intervento impossibile per un privato. Ci sono 140 diversi proprietari, una situazione difficile da riordinare. Non ci sono speculazioni né fantomatici progetti occulti che riguardano la Coop o altri. Iniziamo semplicemente un percorso per la soluzione al problema di questo stabile, speriamo di raccogliere lungo la strada l’interesse di soggetti privati, che potrebbero concorrere per un massimo di 2,4 milioni di euro complessivi e comunque rientrare dell’investimento, sebbene senza guadagno. Non sappiamo se partner privati ci saranno, in che quantità e di che entità, capiamo che è una scommessa non facile.
Raffaele Lettieri del Pd ha giudicato la Stu un atto amministrativo possibile e una scelta legittima come un’altra. Nessuna dietrologia, ma vedo, ha detto, che all’epoca di via San Pietro vennero criticate le operazioni fatte e adesso vengono criticate anche queste fatte in modo differente. Per situazioni così complesse sarebbe auspicabile onestà intellettuale anche dell’opposizione, che potrebbe fornire sostegno iniziale e poi esercitare il giusto controllo sull’andamento dell’operazione.
Secondo Gian Francesco Menani della Lega ci sono molti aspetti poco chiari. L’obiettivo dell’abbattimento mi trova d’accordo, meno la costituzione di una società al buio, senza sapere se ci saranno adesioni.
Angioletto Usai dei Comunisti Italiani si è detto d’accordo con l’abbattimento di via Circonvallazione 189, non nell’eliminare le persone, per cui auspichiamo un trasferimento guidato, ma per eliminare invece le speculazioni ai danni di tanta povera gente da parte di approfittatori che sono italiani.
La costituzione della Società di Trasformazione Urbana per via Circonvallazione 189 è passata con i voti favorevoli di Sindaco, Comunisti Italiani, Pd, Lisa Sentimenti, Nicola Caserta del Gruppo Misto, Giovanardi del Gruppo Misto, Scalabrini di Democrazia è libertà La Margherita, Tincani di Uniti per Sassuolo la Margherita. Si sono astenuti Popolari Liberali, Lega, Forza Italia Pdl, An Pdl.