Notizia choc dal Tour de France: il formiginese Riccardo Riccò è risultato positivo ai controlli antidoping: nelle urine sono state trovate racce di Epo di terza generazione. Riccò è in stato di fermo. Tutta la sua squadra si è ritirata per protesta.
I controlli si riferiscono alla cronometro individuale disputata l’8 luglio scorso a Cholet. La conferma arriva da Pierre Bordry, presidente dell’Agenzia francese della lotta al doping, l’unico organo accreditato dall’Aso, che da questa edizione ha estromesso l’Uci: “Le tracce di Epo di terza generazione sono state trovate negli esami svolti dopo la quarta tappa”. Nella stessa frazione fu riscontrata la positività di Dueñas della Barloworld, che però è stato fermato ieri e che ha lasciato solo oggi all’ora di pranzo la Gendarmerie di Tarbes in libertà condizionata per tornare in Spagna insieme ai fratelli. Quanto a Beltran, lo spagnolo della Liquigas, non aveva superato i test già l’11 luglio.
Il formiginese, che prima della 12ª tappa era nono in classifica con 2’29” di ritardo dalla maglia gialla, aveva vinto due tappe: quella di Super Besse il 10 luglio, e quella di Bagneres-de-Bigorre, quattro giorni dopo. L’atleta è stato raggiunto dalla gendarmeria nel van della Saunier Duval, prima della partenza della dodicesima tappa, e portato via a bordo di un’auto della squadra per essere interrogato mentre la folla lo copriva di fischi e insulti. Attualmente si trova in stato di fermo nel quartier generale della Gendarmeria di Lavelanet. Per la legge francese il doping è un reato penale, con pene fino a 5 anni e multe fino a 75mila euro.
Tutta la Saunier Duval-Scott, ha deciso di non partire per protesta nella 12ª tappa, la Lavelanet-Narbonne di 168,5 chilometri, ritirandosi dal Tour de France e sospendendo ogni attività agonistica in Francia e negli altri Paesi. Il direttore della Grande Boucle, Cristian Prudhomme, terrà una conferenza stampa dopo la tappa odierna.