«Solidarietà come istituzione, sconcerto verso il Governo come cittadino». E’ il commento di Gianni Cavicchioli, assessore provinciale al Lavoro, alla manifestazione indetta dai sindacati di Polizia per il taglio delle risorse e il blocco delle assunzioni annunciate del Governo.
«Mi sono altre volte ritrovato a esprimere solidarietà a lavoratori in difficoltà per scelte imprenditoriali che mettevano a rischio il loro futuro – spiega Cavicchioli – ma pur stigmatizzando scelte orientate solo a massimizzare il profitto, mi chiedo cosa si può dire rispetto a una situazione come questa, con blocco del turn-over e stop agli investimenti. Questo Governo si comporta come quegli imprenditori che gradualmente spostano le loro produzioni nei paesi “low-cost”, peccato che la produzione non sia di piastrelle o di fornelli, ma sia quella di un servizio, la sicurezza, che non si può delocalizzare e che, per essere efficace, deve essere prodotto il più vicino possibile ai beneficiari che sono i cittadini».
Cavicchioli, inoltre, si dichiara «sconcertato e preoccupato come cittadino che ricorda una campagna elettorale su questi temi fatta di promesse, disattese, ai cittadini e ai lavoratori ai quali esprimo la mia solidarietà condividendo la loro preoccupazione per il futuro della loro attività che, anziché essere considerata prioritaria, rischia di essere coinvolta nel vortice di una serie di tagli indiscriminati». E Cavicchioli cita come esempi recenti la dimenticanza dei lavoratori dell’ordine pubblico quando si sono detassati gli straordinari nel settore privato. «Se si vuole veramente dare efficienza al settore pubblico – aggiunge Cavicchioli – cominciamo a impiegare le risorse dove servono e come servono, definiamo quali sono attività di ordine pubblico che devono essere svolte da personale armato e specializzato e quali sono attività amministrative che qualunque impiegato pubblico può svolgere: basterebbe questo per liberare risorse da dedicare alla sicurezza dei cittadini e alla legalità più in generale. Altro che riforma della Giustizia».
«Del resto, già il precedente Governo Berlusconi – conclude Cavicchioli – aveva lasciato prosciugare i serbatoi delle auto della Polizia, aveva praticamente azzerato le risorse dedicate alle attività ispettive nel mondo del lavoro che impiegava la Guardia di Finanza a controllare il rispetto delle normative sulla privacy. Altro che sicurezza e legalità, temo non sia malizioso pensare che si stia preparando un’altra stagione dei furbetti».