In prima nazionale, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna ha commissionato all’IRDCEC (Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili Area Economico-Statistica) un sondaggio sul rapporto tra la pubblicità e i commercialisti [1]. Ecco le conclusioni.
Per l’85% del campione, l’Ordine deve occuparsi di pubblicità e quindi di promozione dell’immagine della categoria, per il 69,1% la pubblicità dell’Ordine è un tema rilevante o molto rilevante, per il 32,6% del campione la pubblicità dell’Ordine deve essere fatta secondo i tradizionali canali pubblicitari (affissioni, giornali, riviste …), per un altro 32% deve essere fatta attraverso iniziative culturali (convegni, libri, restauri, ecc…), per il 17,5% deve essere fatta attraverso iniziative scientifiche (ricerca, ecc…).
Benché un’ampia parte del campione, il 49,5%, esprima un giudizio positivo sulla liberalizzazione apportata dal decreto Bersani, e quindi sulla possibilità per il professionista abilitato di fare pubblicità, e il 65% ritenga che la pubblicità sia un tema rilevante o molto rilevante per la propria attività professionale, la stragrande maggioranza del campione, il 92,6%, dichiara di non avere assunto iniziative in materia di pubblicità, il 93,8% dichiara di non essersi mai occupato di marketing strategico e operativo dello studio professionale, l’81,3% dichiara di non aver mai partecipato a un convegno/workshop/seminario sul tema del marketing strategico e operativo. È chiaro invece, stando a quanto emerge dal campione dell’indagine, che il commercialista e l’esperto contabile (bolognese) considera quale strumento privilegiato, se non unico, per promuoversi, le relazioni pubbliche (il 67,8% del campione, infatti, dichiara che la forma migliore per promuovere l’attività professionale sia proprio le relazioni pubbliche, il 14,4% la pubblicità, il 12% il marketing) e, interpellato sul tipo di relazioni pubbliche che preferisce instaurare, fa emergere una pluralità di comportamenti: il 26% indica l’appartenenza a club e associazioni, il 18,5% si dedica all’impegno in campo culturale e/o sociale, il 16% è impegnato in docenze, il 13,7% partecipa oppure organizza eventi culturali e/o scientifici, il 9,7% utilizza internet, il 9% si dedica a collaborazioni editoriali, il 4% ha dichiarato di essere impegnato in politica.
“Quest’indagine mostra che la pubblicità intesa come promozione dell’immagine sia della categoria che del singolo professionista rappresenta un tema di indubbia importanza rispetto al quale, però, il singolo professionista non appare ancora bene attrezzato – sottolinea il presidente dell’Ordine e della Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna Gianfranco Tomassoli -: lo dimostra uno scarso interesse per il marketing strategico e operativo e l’utilizzo ancora massiccio e sistematico del sistema delle relazioni pubbliche per promuovere l’attività professionale”. E conclude: “L’Ordine bolognese ha sempre creduto nell’importanza della pubblicità, in passato sono state attuate svariate iniziative (cartellonistica stradale, affissioni su autobus, acquisizione di spazi informativi sulla stampa…). Poiché oggi le aspettative del campione sono molto elevate, se nel 2007 abbiamo investito in “promozione di immagine, informazione e pubblicità” (concentrandoci sempre più sulla sponsorizzazione di eventi artistico-culturali, come già facciamo con il Premio Ornella Geraldini – Donne per il Giornalismo e il Festival Internazionale di Santo Stefano) complessivamente 96mila €, nel 2008 prevediamo di spenderne circa 116mila e nel 2009 dirotteremo in questa voce di costo gli 80-100mila € che risparmieremo a fronte della costituzione dell’Albo Unico dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (costi di gestione ridotti dal 1° gennaio 2008, il momento dell’entrata in vigore del decreto legge relativo)”.
[1] Campione di 569 rispondenti su mailing-list di 2.013 professionisti iscritti all’Ordine di Bologna – Rilevazione effettuata mediante sistema CAWI (Computer Assisted Web Interviews) tra il 17 giugno e il 4 luglio 2008 sulla base di un questionario predisposto dall’Istituto e approvato dall’Ordine di Bologna. Il campione è pari al 26,5% dell’universo e i domini campionari stratificati per sesso e classi di età si distribuiscono attorno a questa quota. Il questionario dell’indagine è strutturato in due parti:
a) la prima è dedicata al tema della pubblicità dell’Ordine, intesa come attività di promozione e di valorizzazione della figura professionale, e quindi dell’immagine del commercialista, dell’esperto contabile e dell’Ordine;
b) la seconda è dedicata alla pubblicità professionale del singolo commercialista/esperto contabile resa possibile dal decreto legge n. 223 del 4 luglio 2006 (decreto Bersani).