Propongono due lavori di ricerca di taglio antropologico-letterario l’uno e di taglio pedagogico l’altro, le due studentesse che per prime giungono a tagliare il traguardo della Laurea in Scienze dell’Educazione, Corso di Laurea triennale della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia attivato nell’anno accademico 2005/2006.
Domani alle ore 11.00 presso l’Aula Magna Pietro Manodori del Complesso universitario ex Caserma Zucchi (v.Allegri, 9 ) a Reggio Emilia, avrà luogo la prima sessione di laurea del percorso formativo triennale in Scienze dell’Educazione che vedrà la discussione di tesi delle studentesse Alina Verzhbitskaya, e Silvia Ninetti che oltre alla gioia di concludere il proprio percorso di studi possono vantare il primato di tempestività sugli altri colleghi del corso.
Alina Verzhbitskaya, studentessa di origini russe, nata a San Pietroburgo, ma residente a Reggio Emilia discuterà una tesi dal titolo “Etica e racconto”, seguita dal suo relatore il professor Giorgio Zanetti, Ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea.
Il suo lavoro di ricerca si colloca a cavallo fra letteratura e antropologia. Movendo dall’idea che la letteratura sia una fonte inesauribile di modelli di comportamento e uno strumento sensibilissimo di riflessione sulle norme etiche che ispirano l’agire, l’elaborato interroga le implicazioni e le valenze di ordine morale del discorso letterario, in particolare di quello narrativo. Principale punto di riferimento teorico e interpretativo sono i romanzi di Dostoevskij, rivisitati alla luce di saggi, non ancora tradotti in italiano, risalenti alla grande stagione critica e filosofica russa dei primi anni del secolo scorso.
Silvia Ninetti, studentessa reggiana, discuterà una tesi dal titolo “Il modello familiare nelle comunità di accoglienza per minori in difficoltà”, di cui è relatore il dott. Nicola Barbieri, docente di Storia della Pedagogia.
La tesi prende in esame la famiglia come agenzia educativa e come istituzione sociale, focalizzandosi sui momenti di crisi, in cui i figli minori si trovano a rischio. Dopo una disamina delle diverse modalità di assistenza all’infanzia in difficoltà nell’Italia del secondo dopoguerra, si prende in esame il problema dell’affidamento familiare presso le comunità di accoglienza. Il problema è affrontato concentricamente: dalle tipologie esistenti sul territorio nazionale, alla situazione nella Provincia di Reggio Emilia, fino all’esame dell’esperienza dell’OSEA.
Il corso di laurea in Scienze dell’Educazione attivato nell’anno accademico 2005/2006 si propone di formare educatori per l’animazione culturale, per la prima infanzia e l’educazione negli asili nido, per la prevenzione del disagio e della devianza, e a favore del sostegno educativo e sociale in tutte le condizioni di handicap e di svantaggio.
“Il corso ha incontrato un grande interesse presso i giovani – ha commentato la prof.ssa Roberta Cardarello, Preside della facoltà di Scienze della Formazione – come dimostrano i dati degli iscritti, in crescita, che attualmente raggiungono un totale di 388, molti dei quali sono già attivi presso istituzioni educative extrascolastiche e associazioni di volontariato”.
“Del resto il corso di laurea – ha aggiunto il prof. Fulvio De Giorgi, Presidente del Corso in scienze dell’Educazione – garantisce un forte contatto con le realtà educative territoriali. Sono infatti più di 50 le convenzioni già oggi attivate per questo corso di laurea con Enti territoriali di della Provincia di Reggio e di numerose altre provincie a riprova di una diffusa ed elevata sensibilità ai temi dell’educazione sociale e giovanile”.