Nuovi guai giudiziari per Andrea Rossi, condannato una settimana fa all’ergastolo per l’omicidio di Vitalina Balani, il commercialista bolognese è di nuovo sotto processo. Rossi, accusato di aver ucciso la facoltosa cliente perché non era più in grado di restituire i quasi due milioni di euro che la settantenne gli aveva consegnato, deve ora difendersi dalle accuse di truffa, falso e appropriazione indebita per aver sottratto oltre 500 mila euro ad altri quattro clienti. Il processo, che si è aperto oggi davanti al giudice monocratico Stefano Marinelli, riguarda fatti precedenti il delitto.
La Pm Elisabetta Melotti, lo stesso magistrato che ha rappresentato l’accusa in Corte d’Assise, gli imputa di aver raggirato una cliente di 96 anni, difesa dall’avvocato Giovanni Sacchi Morsiani, facendosi dare circa 400 mila euro da investire. Denaro sperperato e mai restituito. Un’altra vittima, rappresentata dall’avvocato Guido Clausi Schettini, ha affidato a Rossi 60 mila euro in depositi fiduciari senza vedere indietro né gli interessi né tanto meno il capitale. In un altro episodio il commercialista, difeso dall’avvocato Gian Vito Califano, è accusato di aver fatto credere alle vittime di aver anticipato di tasca propria oltre 90 mila euro per il pagamento dell’Irpef. Per provare l’avvenuto pagamento avrebbe poi falsificato i moduli della banca delegata alla riscossione dall’Agenzia delle entrate, apponendo i timbri fasulli dell’istituto di credito oltre alla firma del funzionario. In realtà, per l’accusa, il denaro ricevuto dai clienti è stato utilizzato da Rossi per fini personali, tanto che le vittime si sono viste chiedere conto del mancato versamento. Il processo riprenderà il 13 novembre.