In relazione ad alcune sorprendenti dichiarazioni rese anche alla stampa oltreché nel corso di una riunione della Commissione Bilancio del Comune di Bologna, il Presidente di ATC S.p.A. Francesco Sutti ritiene di intervenire per chiarire la natura della discordanza tra ATC stessa e SRM in ordine all’interpretazione data ad una clausola dell’atto di scissione di ramo d’azienda sottoscritto nel 2003 dai Soci Comune e Provincia di entrambe le Società.
In particolare su un punto del contratto d’affitto di azienda c’è discordanza di valutazioni tra le due Società; la diversa interpretazione di quella clausola contrattuale riguarda gli ammortamenti dei beni che, pur essenziali per l’effettuazione del servizio pubblico di trasporto, sono di proprietà di SRM.
Occorre chiarire che, contrariamente a quanto riportato dalla stampa, gli autobus ATC non sono di proprietà di SRM, ma di ATC stessa.
La diversa interpretazione della clausola contrattuale in questione riguarda gli ammortamenti dei soli depositi e reti filoviarie e quindi interessa gli investimenti effettuati da ATC su quei beni; l’entità complessiva della differente interpretazione citata ammonta al 31.12.2007 a 284.000 € su un attivo patrimoniale di Bilancio alla stessa data di oltre 214 Mil €.
Il Consiglio di Amministrazione di ATC, il suo Collegio sindacale, la Società di revisione che ne certifica il Bilancio hanno chiara da tempo la questione e sono fermi nella valutazione di ritenere i Bilanci dell’azienda del tutto veritieri; ciò non toglie che ci si sia adoperati per arrivare ad una interpretazione univoca della clausola contrattuale.
In particolare tale attenzione è rintracciabile nei verbali del Consiglio di Amministrazione di ATC del 19 dicembre 2007 e del 31 marzo 2008, dalla Relazione allegata al Bilancio 2007 del Collegio sindacale, dallo stesso verbale dell’Assemblea dei Soci del 28 aprile scorso in cui “si ritiene opportuno richiedere il parere di un esperto per arrivare ad una comune interpretazione dell’atto di scissione da cui si è dato vita a SRM”; tutto ciò smentisce ogni supposta intenzione di ATC di sottrarsi al confronto su questo tema senza rinunciare a difendere la propria posizione che fa anche riferimento a principi contabili internazionalmente riconosciuti.
Tornando alle dichiarazioni rese alla stampa è interessante notare come non sia pervenuta ad ATC nessuna richiesta da parte della Commissione comunale di esame del Bilancio della Società ; l’ultima presentazione richiesta fu fatta sul Bilancio 2005; poi più nulla a partire dal Bilancio 2006 in cui ATC è tornata in utile e da quello 2007 che l’utile lo ha confermato e incrementato come frutto di un risanamento strutturale e duraturo.
A partire da una Azienda in condizioni oggettivamente disastrose che mostrava nel 2004 una perdita in Risultato operativo di oltre 8,3 Mil €, risultato operativo che è diventato nel 2007 positivo per ben 2,7 Mil €; un cambiamento che è stato ottenuto con il solo lavoro senza che si siano verificate manovre tariffarie sul trasporto pubblico e senza alcun intervento straordinario esterno per ripianare le perdite.
Francesco Sutti
Presidente di ATC S.p.A