Una delle figure storiche degli ultimi decenni sarà protagonista della Scuola di Etica e Politica “Giacomo Ulivi” organizzata dall’associazione Telecitofono. All’Arena estiva Ex Stalloni di via Campo Samarotto giovedì 3 luglio alle ore 21 sarà il Magistrato Gherardo Colombo protagonista di un incontro aperto al pubblico attorno al tema “Sulle regole: educare alla legalità”.
Colombo è un ex giudice e pubblico ministero, che ha condotto o collaborato a inchieste celebri come la scoperta della Loggia P2, il delitto Ambrosoli, Mani pulite, i processi Imi-Sir, Lodo Mondadori e Sme, attualmente consulente per la Commissione parlamentare di inchiesta sul terrorismo e sulla mafia. A febbraio del 2007, a quindici anni dall’inizio di Tangentopoli, si è dimesso dalla magistratura, dichiarando: «Voglio incontrare i giovani e spiegare loro il senso della giustizia». «Mi sono convinto che, affinché la giurisdizione funzioni, è necessario esista una condivisa cultura generale di rispetto delle regole».
Sulle regole
“Quando parliamo di giustizia – spiega Colombo – non parliamo solo della sua amministrazione quotidiana, quel complesso istituzionale che coinvolge i giudici, i tribunali, le corti, gli avvocati, i pubblici ministeri, le prigioni, le persone sul cui destino tutto ciò incide il più delle volte pesantemente. Parliamo anche di un punto di riferimento ideale, dei valori di base che guidano la nostra convivenza e a cui si ispira la distribuzione di diritti e doveri, opportunità e obblighi, libertà e limiti. Se si smarrisce questo riferimento ideale, anche l’amministrazione della giustizia soffre, perché resta priva di una bussola e di una direzione”.
Dopo più di trent’anni in magistratura e con all’attivo decine di inchieste giudiziarie che hanno segnato la storia italiana recente, Gherardo Colombo consegna al paese la sua riflessione sulla cultura della giustizia e sul senso profondo delle regole. Senza rispetto delle regole, infatti, non potremmo vivere in società. Ma senza una discussione pubblica sulle ragioni delle regole, la vita in società non potrebbe fare passi avanti, non saprebbe proiettarsi verso il futuro in modo dinamico, non riuscirebbe a immaginare nuovi diritti né a creare forme migliori di convivenza.
È per questo che la discussione sulle regole coinvolge per Colombo anche i modelli di società a cui le regole si ispirano. Modelli verticali, basati sulla gerarchia, la competizione, la centralità della pena. E modelli orizzontali, più rispettosi della persona, orientati al riconoscimento dell’altro, capaci di sperimentare soluzioni alternative alla punizione e all’esclusione. Una strada, quest’ultima, tracciata proprio sessant’anni fa dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dalla Costituzione italiana.
Biografia
Gherardo Colombo (Briosco, Milano, 1946) ha lavorato in magistratura dal 1974 al 2007. Ha condotto o collaborato a inchieste celebri come la scoperta della Loggia P2, il delitto Ambrosoli, Mani pulite, i processi Imi-Sir. Lodo Mondadori e Sme. Dal 1989 al 1992 è stato consulente per la Commissione parlamentare di inchiesta sul terrorismo in Italia, nel 1993 consulente per la Commissione parlamentare di inchiesta sulla mafia. Dal 1989 ha lavorato come pubblico ministero presso la Procura della Repubblica di Milano. Nel 2005 è stato nominato consigliere presso la Corte di cassazione.
Appuntamenti
Tra i prossimi appuntamenti che vedono la partecipazione di Telecitofono, sabato 5 luglio allo stadio Mirabello con “Climare” in cui si parlerà di ambiente e fame nel mondo grazie alla collaborazione con l’associazione Talento. Venerdì 11 luglio nel programma estivo della Gabella di via Roma incontro pubblico con Demetrio Volcic storico giornalista Rai che raccontava al nostro paese come si stava oltre cortina durante la guerra fredda e alla Perestrojka.