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Bologna: l’impegno della Provincia di Bologna per fermare la moria delle api

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In merito alla moria delle api che sta interessando anche il territorio provinciale trasmettiamo la dichiarazione dell’assessore all’Agricoltura della Provincia di Bologna Gabriella Montera.


“I dati della moria delle api hanno superato la soglia di guardia. Assistiamo da mesi alla moria di intere famiglie con la preoccupazione che
ciò comporta per i danni alla produzione agricola e più in generale all’ambiente. Sappiamo che più dell’80% delle colture agricole dipendono dall’impollinazione delle api. Per questo bisogna sospendere l’utilizzo dei neonicotinoidi (utilizzati per la concia delle sementi), che sono una delle cause principali della moria delle api.
Come ho già anticipato sabato scorso agli addetti ai lavori durante il convegno nazionale “Salvare le api e l’agricoltura” a Zola Predosa – prosegue Montera – ho intenzione di sensibilizzare il Ministero della
Salute sull’adozione in via cautelativa di provvedimenti sospensivi nell’utilizzo di questi fitofarmaci pericolosi per le popolazioni di api,
sull’esempio di altri Paesi europei, come Francia, Germania e Slovenia, facendomi interprete delle sollecitazioni provenienti dal mondo della produzione.

Tali fenomeni – spiega Montera – stanno infatti interessando in maniera sempre più preoccupante il mondo dell’apicoltura: a livello provinciale si è stimata una mortalità pari a circa il 30%, che determina un danno di
oltre 4 milioni di euro. Questi i dati forniti dall’Osservatorio Nazionale Produzione e Mercato del miele, che tiene costantemente monitorato l’andamento del fenomeno”.

L’Assessore Montera sottolinea inoltre “l’importanza di mettere a sistema,
insieme a Regione, Aziende Usl, Associazioni degli apicoltori e Organizzazioni degli agricoltori, tutti gli interventi utili per trovare una soluzione al problema: formazione e informazione, assistenza tecnica, monitoraggio, ricerca. Infine è necessario che anche gli apicoltori difendano le proprie produzioni denunciando tempestivamente le perdite che
si manifestano negli alveari. Solo in questo modo il problema può emergere in tutta la sua gravità e avere l’attenzione che merita da parte delle istituzioni”.