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Corno alle Scale aperto già dall’estate

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Corno alle Scale pronto per gli appassionati già per l’estate. Da sabato 5 luglio nei fine settimana e poi dall’1 agosto tutti i giorni, sarà in funzione la seggiovia biposto Cavone-Rocce. L’impianto,
che consente di avvicinarsi alla vetta del Corno alle Scale da dove si diramano numerosi sentieri che percorrono l’intero crinale, rappresenta
un’opportunità molto apprezzata dai numerosi turisti che scelgono come fresca meta estiva i 1.945 metri di quota del massiccio bolognese

La gestione della seggiovia è stata affidata dal Parco all’Associazione Maestri di Sci del Corno alle Scale e sarà in funzione dalle 9.00 alle
12.30 e dalle 13.30 alle 18.00; il costo del biglietto singolo è di 5 euro, l’andata e ritorno 8 euro. Per i numerosi appassionati di mountain
bike, la seggiovia potrà essere utilizzata anche per il trasporto delle biciclette, grazie alla presenza di appositi ganci.

E’ questa la decisione scaturita nell’incontro convocato dall’assessore alle Attività produttive Duccio Campagnoli, subito dopo le notizie giunte
nei giorni scorsi della sentenza pronunciata dal Tar
dell’Emilia-Romagna, che ha respinto ora anche nel giudizio di merito tutti i ricorsi presentati dal Presidente della società Corno alle Scale
Giovanni Zaccanti, contro gli interventi assunti dagli enti pubblici di revoca delle concessioni per dare continuità all’attività della stazione. Nell’incontro, che ha visto la presenza dell’assessore provinciale Emanuele Burgin, del sindaco di Lizzano in Belvedere Sergio Polmonari e del direttore del Parco Stefano Sozzi, si è anche deciso di confermare la volontà concorde di tutti gli enti pubblici coinvolti di sostenere e di rilanciare la stazione di sci del Corno alle Scale,
fondamentale per l’economia dell’intera vallata, e quindi innanzitutto la conferma dell’impegno a tenere la stagione invernale 2008/09 per la quale
il Consorzio del Parco assumerà ulteriori specifici provvedimenti per la gestione.

“La sentenza del Tar – dichiara l’assessore Campagnoli – ha argomentato in modo inequivocabile la necessità e la legittimità dei nostri provvedimenti. Ci attendiamo quindi che la società Corno alle Scale, divenuta oramai una società fantasma senza attività, veda decisioni
responsabili dei suoi soci nel prenderne definitivamente atto facendo cessare ogni ulteriore inutile contenzioso. Per chi li ha è giunto il momento di riconoscere i propri torti. Ciò sarebbe doveroso anche per quegli esponenti politici che hanno gridato contro le nostre decisioni, addirittura con richieste di dimissioni, invece che riconoscere le ragioni di una azione per l’interesse pubblico. Attendiamo ora non le loro
dimissioni ma certo almeno le loro scuse”.