Non è nostra intenzione – dichiarano i Consiglieri provinciali di FI-PDL Luca Finotti e Giuseppe Sabbioni – accettare lezioni di ingegneria finanziaria internazionale da parte di chi non è riuscito a rispettare il patto di stabilità mettendosi nelle condizioni tra l’altro di non poter forse procedere alle stabilizzazioni del personale ritenute prioritarie dalla stessa Draghetti e da chi, aggiungiamo, anche quest’anno continua a spendere 50.000 Euro per proteggere i rospi bolognesi.
Resta da capire perché il Vice Presidente Venturi, il cui compito sarebbe quello di sostituire la Presidente quando questa è impegnata in compiti istituzionali abbia ritenuto prioritario partecipare a sua volta al viaggio invece che presenziare al Consiglio Provinciale dove fra l’altro spiccava l’assenza per una trasferta in Spagna delle cui ragioni siamo completamente all’oscuro (pur immaginando che sia anch’essa a costo zero) dell’Assessore Burgin che ha portato al rinvio di due delibere di sua competenza.
La necessaria ma strategica assenza della Draghetti le ha consentito di evitare di assistere alla nuova frattura, riportata anche sui quotidiani odierni, della sua maggioranza a brandelli e di decidere quale dei due ordini del giorno presentati sul “Pride” (uno dal PD e l’altro dalla sinistra estrema) sostenere.
Non solo per il doveroso rispetto del Consiglio ma anche per la sua autocandidatura ad un secondo mandato in coppia con Cofferati – concludono Finotti e Sabbioni – la Draghetti avrebbe fatto meglio ad invitare a Bologna anziché andare a Parigi i rappresentanti della Banca che ha sottoscritto il prestito obbligazionario.
