Si proverà con il Dna a dare un nome ai resti carbonizzati trovati domenica pomeriggio su di una Hyundai Galloper, a Casalpò, nel reggiano. Una cosa è certa: l’abituale utilizzatore del vecchio fuoristrada, un uomo di 47 anni, parente di due delle proprietarie del fondo agricolo sul quale si è sviluppato l’incendio, è introvabile da domenica.
L’esame del Dna sui resti, confrontato con quello dei figli dello scomparso, darà la prova certa che la vittima del rogo sia proprio l’uomo, residente a Poviglio.
Sulle modalità del decesso permangono ancora dubbi, anche se gli inquirenti sembrano propensi a escludere l’evento delittuoso. Potrebbe trattarsi di un suicidio, ovvero di un incidente accaduto al momento dell’accensione del motore della Hyundai, un vecchio modello in condizioni molto critiche.
Il rogo dell’automezzo è stato notato domenica da una pattuglia della polizia stradale di Guastalla, che ha subito fatto intervenire i vigili del fuoco. A fiamme domate ci si è accorti che all’interno del veicolo c’erano resti umani.