Oltre 1.700 congressisti per il più grande evento di sempre dedicato al biologico e ai suoi principi di salute, ecologia, equità e responsabilità. E’ questo il numero, ancora provvisorio e destinato a crescere, dei partecipanti al sedicesimo Congresso Ifoam, che dal 16 al 20 giugno ha fatto di Modena la capitale mondiale dell’agricoltura biologica.
Organizzato da Ifoam (la Federazione internazionale che riunisce i movimenti per l’agricoltura biologica di 108 Paesi) insieme a ModenaBio2008, un consorzio creato dalla Provincia di Modena e da Aiab (Associazione italiana per l’agricoltura biologica) dell’Emilia-Romagna, e promosso con il sostegno del ministero delle Politiche Agricole del ministero dell’Ambiente e della Regione Emilia-Romagna, per cinque giorni il Congresso mondiale del biologico ha richiamato a Modena scienziati, tecnici, agricoltori e produttori provenienti da un po’ da tutto il modno. Accanto a loro, la città emiliana ha ospitato i protagonisti della cultura sostenibile mondiale, come Vandana Shiva, lo scienziato etiope Tewolde Berhan Gebre Egziabher, l’agronomo e genetista Howard-Yana Shapiro, il presidente internazionale di Slow Food Carlo Petrini, fino all’agroecologo Miguel Altieri, il sociologo Wolfgang Sachs e il climatologo danese Jorgen E. Olesen, premiato nel 2007 con il Nobel per la pace insieme ad Al Gore.
Circa 700 le relazioni scientifiche presentate in cento sessioni di lavoro, con le più recenti novità sul fronte della ricerca e della sperimentazione scientifica. Nelle conferenze su frutta, vino e tessile bio e nelle diverse sessioni tematiche del Congresso, ricercatori ed esperti si sono confrontati su temi che vanno dalle produzioni vegetali alla zootecnia, dalle politiche di sviluppo alle energie rinnovabili, dai diritti umani alla giustizia sociale.
Per numeri, nomi e qualità, l’appuntamento modenese si è così rivelato il più importante Congresso del biologico di sempre: le edizioni passate si erano tenute a Basilea e a Adelaide, in Australia. Oltre 100 i giornalisti accreditati solo durante le giornate del Congresso, una quarantina quelli stranieri.
Il Congresso di Modena è stato anche un evento sostenibile, con un minimo impatto sull’ambiente, seguendo una precisa strategia ecologica in linea con i principi dello sviluppo sostenibile promossi dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Provincia di Modena. Qualche esempio? I circa 5.500 pasti bio, con menu anche per vegetariani o rigorosamente vegani, sono stati serviti con posate, vaschette, bicchieri e tovaglioli biodegradabili e compostabili. Per la mobilità dei congressisti sono stati favoriti i trasporti pubblici e gli spostamenti a piedi, mentre per garantire l’assorbimento di quantitativi di anidride carbonica equivalenti a quelli prodotti dai vari eventi, verranno attivati progetti di riforestazione in Costarica e in provincia di Modena. Risparmiati, infine, circa 20 mila litri d’acqua in bottiglia: i distributori installati da Hera nella sede centrale del Congresso hanno erogato dalla rete urbana acqua fresca, liscia o gassata.
Il mondo bio ringrazia Modena
Un appello rivolto al mondo intero per continuare a “coltivare il futuro”. Poi tutti in piedi sotto la grande tensostruttura del Pala Bio, come nelle occasioni più importanti, per festeggiare la conclusione del sedicesimo congresso Ifoam che ha chiuso i battenti ieri a Modena. Lacrime in sala tra gli organizzatori della grande manifestazione sull’agricoltura biologica che per una settimana ha trasformato Modena nel più frequentato laboratorio del mondo sul biologico. Con ospiti illustri come Vandana Shiva, lo scienziato etiope Tewolde Egziabher, l’agronomo e genetista Howard-Yana Shapiro, il presidente Slow Food Carlo Petrini, l’agroecologo Miguel Altieri, il sociologo Wolfgang Sachs, il climatologo danese Jorgen Olesen. Con loro anche Gerald Herrmann, presidente mondiale Ifoam, esperti, studiosi e scenziati da tutto il mondo. Poi coltivatori, produttori, cooperative, associazioni. E ovviamente, da sottolineare, il grosso impegno della pubblica amministrazione, in prima fila la Provincia di Modena con il Consorzio Modena Bio2008 e l’Aiab (l’Associazione italiana per l’agricoltura biologica).
“Noi siamo contro ad una visione meccanicistica dell’agricoltura, che da sempre ha favorito i fertilizzanti chimici e ha individuato la tecnologia industriale come inevitabile – ha detto nelle sue conclusioni Vandana Shiva, premio Nobel alternativo per la pace -. In tutti questi anni ci hanno venduto illusioni come fossero realtà, facendoci anche credere che in questo modo si potesse intervenire per ridurre la fame nel mondo: niente di più falso. La monocoltura, ormai è chiaro, non ha funzionato. Al contrario la biodiversità è oggi l’unica soluzione per portarci nuovamente ad avere un rapporto corretto con il mercato, l’unica scelta che possiamo fare se vogliamo continuare ad avere un futuro”.
Finito il Congresso, è già tempo di tirare le somme: nei prossimi giorni si riunisce a Modena il direttivo di Ifoam, la Federazione internazionale che riunisce i movimenti per l’agricoltura biologica di 108 Paesi e organizzatore della manifestazione modenese, per individuare le nuove strategie da mettere in campo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica nel mondo: verrà individuata anche la prossima sede del diciassettesimo congresso Ifoam che si terrà fra tre anni, nel 2011. Candidati Corea del Sud e Taiwan.