Una sperimentazione riuscita, quella della gestione pubblico-privata secondo i responsabili dell’Ospedale di Sassuolo, che ieri sera hanno presentato al consiglio comunale i dati di tre anni di gestione, a partire da luglio 2005 quando la struttura cominciò la sua attività. Al consiglio comunale erano presenti il presidente dell’Ausl di Modena Giuseppe Caroli, il presidente dell’Ospedale di Sassuolo Roberto Ferrari e il direttore sanitario Stefano Busetti.
Introducendo la relazione il sindaco Graziano Pattuzzi ha sottolineato la volontà da parte dell’amministrazione di mettere a parte il consiglio comunale di queste importanti informazioni, con un incontro che, sebbene formalmente non dovuto, abbiamo ritenuto giusto, ha detto Pattuzzi, tenere per far conoscere a tutti la situazione. La stessa relazione verrà presentata in tutti gli otto comuni del distretto sanitario. Siamo di fronte a un ospedale, ha detto Pattuzzi, che rappresenta un’esperienza di gestione innovativa e che risponde ai migliori requisiti della sanità pubblica. Quando fu fatta questa scelta, ha ricordato, era a rischio la stessa esistenza di una struttura a Sassuolo e con questa formula fu invece possibile mantenere un ospedale generale. Il bilancio di tre anni di sperimentazione lo ritengo ampiamente positivo: la qualità alberghiera è molto alta, la qualità professionale riconosciuta da tutti. L’ospedale si è ben integrato col territorio, ha creato un polo sanitario importante completato dall’apertura dei poliambulatori appena inaugurati, la percezione è che i cittadini siano soddisfatti, anche se come in ogni realtà del genere i problemi non mancano.
Pattuzzi ha citato in particolare il Pronto soccorso, ricordando però anche come il 22% degli accessi siano identificati come codici “bianchi”, vale a dire prestazioni improprie per una struttura di emergenza. C’è un problema anche culturale, ha detto, sul ruolo dell’emergenza, sia fra i cittadini sassolesi che fra i cittadini stranieri che in molti casi non conoscono le dinamiche della nostra sanità.
All’epoca della sperimentazione di una gestione pubblico-privata ci erano stati prospettati problemi con la componente dei lavoratori proveniente dal settore pubblico, problemi che non abbiamo mai riscontrato: questi operatori sono stati mantenuti all’interno del sistema sanitario pubblico regionale, con la possibilità quindi di andare anche a operare in altre strutture, ma se ne sono andati pochissimi elementi, alcuni hanno anche chiesto di fare ritorno.
La provincia di Modena è fra i pochi territori che ancora investono in strutture nuove di questo tipo e il risultato è quello di un’offerta di altissimo livello.
Ultimo problema che dobbiamo gestire è quello della sede amministrativa per il nostro Distretto sanitario: c’erano tre soluzioni, acquistare la sede attuale e renderla più adeguata, una sistemazione nel vecchio ospedale oppure negli spazi dell’ex casa di cura Villa Fiorita. Alla fine è stata scelta quest’ultima strada.
Credo in conclusione che ci siano tutti i segnali positivi per passare alla forma di gestione in spa in modo permanente.
Il presidente dell’Ausl modenese Giuseppe Caroli ha spiegato come la gestione privata dell’ospedale di Sassuolo sia diversa da molte altre di cui si può avere notizia o esperienza. Non è soggiogata dalla logica del profitto ma ha scelto di mettere al primo posto l’aspetto solidaristico e l’offerta di una sanità sostenibile. Sassuolo è un’eccellenza in tutte le fasi del trattamento sanitario. Lo testimoniano molti dati: nel 1994 la maternità viveva una situazione di “export”, si andava a partorire in altri ospedali, oggi viviamo la situazione opposta. Non c’erano urologia, oculistica e altre prestazioni che oggi rappresentano fiori all’occhiello. Il grado di soddisfazione dei sassolesi cresce ogni anno: dal 51% degli utenti che utilizzano la struttura si è passati nel 2007 a oltre il 53%. Sassuolo è anche pienamente integrato nella rete dell’offerta sanitaria modenese, di cui fanno parte anche le strutture modenesi e molte realtà private, coinvolte su progetti altamente innovativi. Tutti guadagnano in qualità dalla possibilità di usufruire di una rete estesa di servizi, della quale in futuro potrebbero far parte anche le sedi reggiane più vicine a questo territorio e a Carpi, quali Correggio e Scandiano.
Stefano Busetti, direttore sanitario, ha presentato i numeri di questi tre anni di gestione, dati in crescita che testimoniano qualità e gradimento del servizio. La modalità di gestione, ha spiegato, è particolarmente attenta alla qualità della prestazione e alla sua sostenibilità economica.
Il primo dato che salta agli occhi riguarda la dinamicità del servizio. A fronte di 256 posti letto e 210 posti letto medi per degenza ordinaria, nel 2007 c’è una presenza media giornaliera di 175 degenti. La durata media della degenza è di 5,18 giorni, l’indice di occupazione dei posti è dell’83%, in crescita di tre punti rispetto al 2006. Significa un quasi ottimale utilizzo dei posti letto presenti, con un indice di rotazione sul posto pari a 60. Sono tutti indicatori di efficienza e un altro indicatore che esprime anche gradimento riguarda il numero dei parti: nel 2007 sono 1.106 contro i 999 del 2006 gli 860 del 2005. Il 2008 tende a 1.200 parti.
Le degenze sono nel 2007 13.408, 667 in più del 2006. In crescita anche i ricoveri in day hospital, 5.786, che significa 567 in più dell’anno precedente. Crescono di ben 20.147 le prestazioni ambulatoriali (totale 158.365).
Busetti ha riferito che la disponibilità settimanale di Sassuolo è di 2.720 prestazioni ambulatoriali (in crescita di quasi 500 rispetto al 2006), una capacità che consente di tenere entro i parametri regionali i tempi di attesa.
Importanti i dati sull’attività delle sale operatorie: oltre 8mila interventi effettuati nel 2007, di cui 3.765 ordinari, 3.338 in day hospital, 887 urgenti. Degli interventi operatori oltre 600 sono pediatrici, su bambini di tutte le età, una capacità che non è propria di tutte le strutture.
I flussi di mobilità possono testimoniare in parte il gradimento per la struttura: a Sassuolo si ricoverano il 53% dei sassolesi (era il 51,84% un anno fa), mentre gli altri utenti scelgono altre realtà provinciali come Baggiovara, Estense, Policlinico, case di cura. Il 91,78% sceglie comunque la rete delle strutture modenesi mentre la restante quota si rivolge alla provincia di Reggio Emilia o altre in regione.
All’ospedale di Sassuolo si rivolgono anche altri seimila cittadini del distretto sanitario di Sassuolo, oltre 3mila degli altri distretti modenesi, duemila dal resto della regione, 600 da fuori regione e 83 dall’estero. Per un totale di pazienti dimessi nel 2007 che è di 17.673.
Capitolo importante quello dedicato al Pronto Soccorso e ai suoi problemi di attesa. Nel 2007 gli accessi totali sono stati 34.603. Il 15%, ha spiegato Busetti, vengono ricoverati ed è la media prevista dai parametri regionali.
Specificamente sui tempi di attesa, Busetti ha sottolineato lo sforzo organizzativo per ridurli, in particolare per quanto riguarda i codici bianchi e verdi, che rappresentano la grande maggioranza. Per i codici gialli e rossi, quelli a maggiore urgenza, i tempi sono minimi. Con opportune modifiche, ha spiegato Busetti, abbiamo ridotto nel secondo semestre del 2007 i tempi rispetto al primo. Un codice bianco attende in media un’ora, un codice verde 45 minuti e con l’erogazione delle prestazioni il tempo medio totale di permanenza al pronto soccorso è di 2 ore per i codici bianchi, 2,25 per i codici verdi. Rileviamo però nella prima parte del 2007 una importante crescita degli accessi al Pronto soccorso che ha determinato un ritorno sui tempi di inizio 2007. In cinque mesi sono stati registrati duemila accessi in più dello stesso periodo 2007, che significa 14 pazienti al giorno in più. C’è molta pressione sulla struttura e si registrano attese più lunghe.
Un altro importante capitolo è stato dedicato alle migliorie e investimenti futuri: fra gli altri sono previsti la riorganizzazione dell’oculistica con l’introduzione della chirurgia della retina; l’attivazione di chirurgia proctologica (queste due specialità grazie all’ingresso di professionisti qualificati anche da fuori regione), riorganizzazione per medicina del lavoro, ostetricia e dì ginecologia; si completerà nel 2008 la riorganizzazione delle attività nel nuovo Poliambulatorio con trasferimento di numerose attività, del day hospital oncologico e del centro prelievi.
Sono previsti investimenti in tecnologia per complessivi 2 milioni di euro fra il 2007 e il 2008 (l’indice ottimale è il 10% del valore dei macchinari presenti, pari nel nostro caso a 12 milioni).
Circa 250mila euro saranno impiegati per investimenti strutturali, tra cui la predisposizione di gara per la fornitura di un impianto di cogenerazione, che permetta l’autonomia energetica e il conseguente risparmio; l’ampliamento della zona dedicata al triage, per cominciare a migliorare l’attività di Pronto soccorso in relazione ai dati di aumenti delle richieste; aumento dei posti di parcheggio e revisione della viabilità interna. A questo proposito, viste anche polemiche recenti sui parcheggi, Busetti ha ricordato che esistono 778 posti, vale a dire 3 per ogni posto letto, uno degli indici regionali più alti.
Infine va rilevato un utile nella gestione dell’azienda, di 200mila euro previsti nel 2008 e 247mila nel 2007, che è un indice di buona gestione.
Il presidente dell’Ospedale di Sassuolo spa Roberto Ferrari ha giudicato ottimo lo strumento su cui opera il personale sanitario a Sassuolo. Alto il livello di comfort, buono il clima e l’affiatamento del personale, non si avverte in alcun modo la provenienza pubblica o privata. Non c’è mai stata dalla componente privata,gha sottolineato, alcuna pressione per la massimizzazione del profitto, l’indicazione è sempre stata per un’alta qualità del servizio.
Paolo Vincenzi, di Forza Italia Pdl, ha chiesto di ricordare comunque da dove veniamo. Da una struttura vecchia e da lunghe difficoltà e battaglie per aprirne una nuova. Oggi l’ospedale c’è ed è di alta qualità. Il fatto che registri utili essendo struttura comunque di servizio pubblico mi lascia perplesso. Per quanto riguarda il Pronto soccorso le attese sono lunghe e mi sembra si registri un problema riguardante i cittadini extracomunitari che non conoscono le regole di accesso a questo servizio.
Gian Francesco Menani della Lega Nord ha sottolineato l’anomalia degli utili in una struttura pubblica, chiedendo di individuare nuove possibilità di investire il denaro. Per esempio, ha detto, sul Pronto soccorso per ridurre le lunghe attese.
Luca Caselli di An Pdl ha ricordato che la realizzazione dell’ospedale si deve anche alla battaglia condotta dalle opposizioni contro ogni ipotesi di chiusura delle strutture di Sassuolo. Dal punto di vista sanitario il territorio modenese è molto ben servito. Certamente, ha aggiunto, il Pronto soccorso fornisce un importante indice di efficienza di un ospedale, che nel nostro caso va migliorato. Rilevo il problema extracomunitari e poi anche il problema dei trasporti, che arrivano nella parte dei parcheggi sotterranei e costituiscono una difficoltà per l’accesso delle persone più deboli. Lo stesso pullman del servizio di trasporto pubblico è insufficiente e bisognerebbe ipotizzare una navetta dedicata o a chiamata.
Mario Cardone del Gruppo Misto ha criticato i dati forniti, giudicandoli insufficienti per un giudizio completo. Ha anche criticato le lunghe attese e le mancate risposte in relazione a sue precedenti interrogazioni e richieste di dati da parte della gestione dell’Ospedale. Dissento, ha detto al sindaco Pattuzzi, sul fatto che questa relazione sia un passaggio non obbligato. I consigli comunali dovrebbero essere tenuti costantemente aggiornati sulle evoluzioni, perché noi conosciamo le esigenze del cittadino. Ho chiesto in passato come sono stati valutati al momento della fusione in una gestione pubblico privata, i beni della struttura pubblica e di quella privata e attendo risposta. Chiedo il motivo del calo di prestazioni a chirurgia artroscopia e urologia.
Massimo Benedetti del Popolo delle libertà ha chiesto prestazioni più complete anche nei giorni festivi (per esempio il servizio radiografico), cartelle cliniche computerizzate, riduzione degli aspetti burocratici di compilazione di moduli che tiolgono personale qualificato al suo lavoro principale. Ha anche richiamato a maggiore attenzione agli aumenti dei costi, che ha giudicato molto alti (7% in un anno).
Rossano Dallari del Pd ha confermato la sua fiducia nel progetto. Tutti gli attori, ha detto, avevano interesse nella riuscita di questo tipo di gestione e oggi sono tutti soddisfatti: la componente pubblica ha una struttura di qualità che funziona bene, quella privata è riuscita a coniugare esigenze sanitarie e una gestione più snella. Riguardo agli utili Dallari ha giudicato comprensibile la volontà di mettersi sul mercato per certi settori specialistici. E’ anche un modo, ha detto, per acquisire nuove risorse.
Gregorio Schenetti del Pd ha espresso soddisfazione come cittadino sassolese per la struttura ospedaliera. In un ospedale ha ricordato, si coniugano aspetti umani, efficienza, profitto. Attenzione a evitare episodi di degenerazione che possono verificarsi al mutare di certi parametri. Dal punto di vista pratico percepisco alcuni primi segnali di degrado, piccole rotture e guasti da combattere subito.
Claudia Severi di Forza Italia Pdl ha dichiarato di continuare a ritenere insufficienti i posti letto. L’ospedale è di qualità, ha detto, il Pronto soccorso ha bisogno di interventi. Credo che si dovrebbe anche rivedere il sistema di assegnazione dei codici che mi sembra impreciso. Vedo un calo di ricoveri in cardiologia, reparto che è stato a lungo fiore all’occhiello di Sassuolo. In più mi chiedo se questo indice di rotazione sul posto letto sia un segnale di efficienza o di ricoveri troppo brevi per motivi di efficienza.
Rocco Capuozzo del Partito comunista dei lavoratori ha giudicato in linea di principio non etico che la cura della salute sia fonte di profitto. Il settore dei servizi pubblici è diventato un ghiotto boccone e vediamo giornalmente assalti alla sanità, alla scuola e altro. La massimizzazione del profitto ha portato a scempi come quello milanese di cui ci parlano le cronache in questi giorni. Riguardo al Pronto soccorso, segnalo le lunghe attese per l’apertura di una procedura di infortunio sul lavoro, che deve necessariamente passare da questa struttura e comporta tempi molto più lunghi di quelli riferiti dalla media. Chiedo una verifica della media di attesa esclusi i giorni festivi e sono sicuro che risulterebbe più alta.
Raffaele Lettieri del Pd ha giudicato un atto politico importante la relazione e la possibilità di discussione in consiglio. Leggo una grande attenzione di tutte le forze politiche alle sorti di questa struttura. Tutti fanno osservazioni e critiche perché vogliono il bene dell’ospedale. Gli utili dell’ospedale sarebbero preoccupanti se nascondessero una ricerca del profitto a tutti i costi, ma nei termini attuali mi sembrano soprattutto un indice di efficienza.
Gabriele Giovanardi del Gruppo Misto ha chiesto un deterrente al cattivo uso del Pronto soccorso, ipotizzando un ticket per la prestazi0one d’urgenza. Ha invece giudicato condivisibile il concetto di lavoro in rete e di macro-aree che è nella filosofia generale della sanità modenese e regionale.
Angioletto Usai del Pdci ha chiesto di ridurre i tempi di attesa delle prenotazioni, di avere a Sassuolo un reparto rianimazione completo, di ridurre le attese al Pronto soccorso e di risolvere il problema dell’inadeguatezza delle camere ardenti.
Giuseppe Caroli ha fornito diverse risposte alle osservazioni mosse dai consiglieri
Non ragioniamo più di posti letto sulla singola struttura, ha ricordato, ma di territorio integrato. E’ l’unico modo per avere efficienza e risposte adeguate alle esigenze della gente.
Una struttura che è sul mercato ha diritto di porsi nell’ ottica anche degli utili. Abbiamo tanti servizi che vengono utilizzati da utenti qualificati. Gli esami medici della Ferrari avvengono a Baggiovara, le squadre del Modena calcio e volley si servono delle nostre strutture di medicina dello sport, abbiamo un laboratorio antidoping riconosciuto per il ciclismo. Anche in altri settori abbiamo specialità che ci consentono di essere competitivi e da queste risultano gli utili.
Il problema del Pronto soccorso include effettivamente l’uso improprio da parte di molti cittadini stranieri; c’è anche la cattiva abitudine di molti italiani che se ne servono per evitare le attese per esami e visite. Stiamo investendo molto ma ancora ci sono lunghe attese in tutte le strutture, non solo Sassuolo. C’è anche da rilevare che la diagnostica per ogni caso si è fatta più pesante: molti esami vengono richiesti e i tempi si allungano.
Per la richiesta di una radiologia aperta nei festivi, stiamo in effetti lavorando sulla reperibilità in collegamento con la struttura di Baggiovara.
Per l’informatizzazione delle cartelle, rientra in un progetto più complessivo che coinvolge anche i medici di medicina generale ed è in corso.
Quella che viene ritenuta a volte eccesso di burocrazia è invece la necessaria procedura per conoscere tutti i passaggi effettuati dal professionista ed avere una corretta lettura dei casi anche in relazione a possibili procedimenti legali.
La lentezza e l’attesa nelle prenotazioni dovrebbe essere un problema superato. Esistono i call center (poco usati a Sassuolo) i totem installati all’interno dell’Ipercoop e in futuro al Conad, la possibilità di prenotazioni tramite i medici. Andare al Cup ormai dovrebbe essere la soluzione solo di un numero ridotto di persone,.
Per quanto riguarda la forte rotazione nei posti letto in ospedale si guarisce ma ci si ammala anche. Risolto il problema acuto l’obiettivo è mandare via il paziente e continuare a seguirlo in altre forme, esistendo in questo territorio molti livelli diversi di assistenza sanitaria che soddisfano ogni esigenza.
Per quanto riguarda i codici di Pronto soccorso, vengono assegnati da personale esperto e con un sistema preciso. Non abbiamo mai registrato contenziosi derivanti dall’attività di pronto soccorso.
Riguardo alle camere ardenti, che abbiamo ampliato con due posti in più, confermo che sono male progettate. Ci lavoreremo.