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Frignano: la notte magica di San Giovanni

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Perché l’iperico è conosciuto anche col nome di Cacciadiavoli? Quali sono le qualità terapeutiche delle piante? Fino a quale punto si confondono narrazione popolare e proprietà officinali ormai verificate? La notte nel Parco si ammanta di mistero e di leggende, storie di streghe e pozioni segrete, erbe dall’essenza magica e dall’utilizzo secolare. L’iniziativa è per tutti, e comprende una visita guidata al Giardino Botanico, cena all’aperto ed una breve passeggiata notturna nei dintorni.


Inimmaginabili sono le connessioni tra credenze popolari e proprietà terapeutiche delle piante. L’iperico, per esempio, specie assai diffusa nel Parco, ha un affascinante corredo di aneddoti e racconti. Tanto per cominciare, questa pianta ha altri due nomi: Erba di San Giovanni e Cacciadiavoli. Il primo nome affonda le sue radici nel culto di San Giovanni Battista, perché gli antichi cristiani erano convinti che la pianta secernesse il suo potente olio rosso sangue soltanto durante la notte della decapitazione del Santo, il 29 agosto. Da qui, la convinzione che bruciando l’iperico proprio in quel giorno si “bonificasse” l’aria dagli spiriti maligni e ci si garantisse al contempo un buon raccolto. Ma non è finita. Nel Medioevo l’iperico diventa nel senso comune il Cacciadiavoli per eccellenza: appenderlo alle finestre e sulle porte significava scacciare i demoni, mentre veniva somministrato come extrema ratio anche alle donne possedute dal Maligno. Diffuso oggi in medicina erboristica per la cura della depressione, possiede virtù terapeutiche apprezzate da sempre, si pensi solo all’utilizzo che ne facevano i Cavalieri di S.Giovanni di Gerusalemme durante le Crociate per dare sollievo alle ferite.

Per la serata, è richiesta ai partecipanti un’attrezzatura minima: sono sufficienti gli scarponcini da trekking e una piccola torcia, si consiglia poi di indossare pantaloni lunghi e di portare con sé una giacca.

Il ritrovo è fissato alle ore 18 di sabato 21 giugno presso il Giardino Botanico Alpino Esperia di Passo del Lupo, a Sestola. La quota di partecipazione è di 8 euro per gli adulti, mentre i bambini fino ai 14 anni accompagnati da genitori non pagano. Per chi vuole gustare la cena al sapore tosco-emiliano, il costo aggiuntivo è di 12 euro: farro garfagnino e pane aromatizzato, ricotta del Frignano e funghi, il tutto speziato con le erbe locali, coronato dai gustosi frutti del sottobosco del Parco e accompagnato da vino e tisane. Assaggi vari per chi sceglie di cenare al sacco.

La prenotazione è obbligatoria, contattare l’Associazione Genius Loci entro le ore 20 di venerdì 20 al numero 334.3799202, e-mail. Per la cena, è necessario prenotare entro le ore 18 di giovedì 19.