“S. Em. Segretario dello Stato Pontificio, il Cardinale Decano, il Collegio Cardinalizio, Vescovi e comunità cattolica, con profonda tristezza e commozione, desidero porgere il mio ultimo saluto a Papa Francesco, un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa e nel cuore di quanti hanno creduto nel dialogo, nella pace e nella fratellanza tra i popoli. La sua scomparsa rappresenta una perdita immensa non solo per i fedeli cattolici, ma per l’intera umanità, che ha trovato in lui una guida spirituale capace di abbattere barriere e costruire ponti tra persone di buona volontà.
In questo momento di dolore, mi unisco con affetto e vicinanza alla Chiesa cattolica e a tutti coloro che oggi piangono la perdita di un pastore straordinario. Il mio pensiero va in particolare a chi ha lavorato al suo fianco, ai fedeli che hanno trovato in lui conforto e speranza, e a quanti, come me, hanno avuto il privilegio di conoscerlo e condividere con lui il cammino del dialogo interreligioso.
Non posso dimenticare il nostro primo incontro, avvenuto subito dopo la sua nomina. Ricordo ancora la sua stretta di mano calorosa e il suo sguardo penetrante durante il nostro incontro in Vaticano, un momento che ha rafforzato in me la convinzione della sua sincera apertura. Ricordo ancora con emozione il momento in cui lo salutai, dicendogli che per noi musulmani il nome Francesco non rappresenta solo la povertà, ma anche il dialogo con l’Islam. Intuii fin dal primo istante che il suo pontificato sarebbe stato caratterizzato dall’apertura, dall’incontro e dalla volontà di costruire ponti tra le genti di buona volontà.
Nel corso degli anni, ho avuto il privilegio di incontrarlo molte volte, accompagnando diverse delegazioni rappresentative del mondo musulmano. Ogni volta, nel salutarlo, lui con il suo sorriso sincero mi chiedeva di pregare per lui e, scherzando, diceva: “Pregate per me, non contro di me.” Questa frase, che ripeteva sempre con affetto e umorismo, rifletteva la sua straordinaria umiltà e semplicità. Era un uomo che sapeva superare le distanze con un gesto, una parola, uno sguardo, facendo sentire tutti accolti e compresi.
Nel nostro dialogo, abbiamo condiviso un sogno comune: quello di un mondo in cui cristiani e musulmani, insieme a tutte le altre persone di buona volontà, possano vivere in armonia, rispettandosi e sostenendosi reciprocamente. Il suo impegno per la fratellanza umana, sancito anche nel Documento che ha firmato con il Grande Imam di Al-Azhar, ha rappresentato un passo fondamentale in questa direzione, un segnale di speranza per chi crede nella possibilità di una convivenza pacifica tra i popoli. Il suo costante incoraggiamento al dialogo su temi come la comune custodia del creato o la promozione della pace ha aperto nuove prospettive per la collaborazione tra le nostre fedi. Il suo appello alla ‘fraternità universale’ risuonato con forza nell’enciclica Fratelli Tutti ha rappresentato una bussola per il nostro comune impegno per un mondo più unito.
Papa Francesco ha sempre difeso i più deboli, si è battuto per la dignità di ogni essere umano e ha elevato la sua voce contro l’ingiustizia, il razzismo, la povertà, la guerra, i produttori di armi; il suo sostegno al popolo di Gaza è stato uno dei momenti più significativi del suo pontificato. Quando la violenza ha colpito Gaza, Papa Francesco non ha mai esitato a denunciare con forza le sofferenze dei palestinesi, esprimendo la sua vicinanza e chiedendo instancabilmente un cessate il fuoco immediato. Non si è mai arrestato nel suo impegno per la pace e la giustizia, sollevando la sua voce contro l’aggressione e invitando alla protezione dei civili innocenti.
Nel 2018, durante il suo viaggio in Giordania, Papa Francesco ha rinnovato il suo impegno per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, auspicando una soluzione che riconosca i diritti di tutti i popoli, in particolare il diritto dei palestinesi a vivere in pace e sicurezza. Le sue parole sono sempre state chiare: “Gaza non è solo un territorio martoriato dalla guerra, è un simbolo della speranza per tutti coloro che soffrono”.
La sua solidarietà al popolo di Gaza è stata un faro che ha illuminato il cammino di chi lavora per costruire una pace reale, che non dimentica mai le vittime innocenti dei conflitti.Oggi il mondo perde una guida spirituale straordinaria, ma la sua luce non si spegne. Il suo messaggio di amore e fratellanza continuerà a vivere nelle nostre azioni, nei nostri cuori, nelle nostre preghiere. Il mio pensiero va a tutti Voi e a tutti coloro che, ispirandosi al suo magistero, continueranno a operare per un mondo più giusto e solidale.
Addio, Papa Francesco. Il tuo spirito continuerà a illuminare il nostro cammino”.
Presidente UCOII dott. Yassine Lafram